
Semaglutide 1 – Garattini: “Aifa ne scoraggi l’uso improprio con campagne sui social”
Roma, 10 marzo – L’informazione, “scorretta e dannosa”, che spinge a utilizzare l’antidiabetico semaglutide per il dimagrimento viaggia soprattutto sui social. Dunque “l’Aifa dovrebbe utilizzare proprio i social per informare e scoraggiare quest’uso, cercando di comunicare con le persone che più seguono queste informazioni”.
Il consiglio arriva da Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs (nella foto), interpellato di Adnkronos Salute a proposito del medicinale anti-diabete di Novo Nordisk, attualmente carente e con la possibilità (prospettata dalla stessa Aifa) che manchi per l’intero anno, in particolare per la pericolosa moda di assumerlo per perdere peso.
“Sulla semaglutide ci sono dati che mostrano la capacità di riduzione del peso corporeo” conferma Garattini. “Ma bisogna stare molto attenti perché comunque si tratta di un farmaco e la riduzione di peso si può ottenere, in modo più sano, semplicemente mangiando di meno. Non è necessario prendere medicinali. Anche perché” avverte il farmacologo “se si sceglie questa strada si rischia di non uscirne più per mantenere i risultati nel tempo. Con tutti i rischi legati a possibili effetti collaterali”.
Per quanto riguarda invece la carenza sul mercato del medicinale, Garattini osserva che “se l’azienda produttrice non può garantire ulteriori consegne si può cercare di ottenere una licenza obbligatoria, in modo che altre aziende possano produrlo perché non si può lasciare senza farmaco i pazienti diabetici che ne hanno tratto beneficio”.
Anche i diabetologi della Società italiana di diabetologia (Sid) esprimono la loro preoccupazione su quello che ormai si può chiamare il “caso Ozempic. L’uso improprio “da parte di persone sane può indurre una perdita eccessiva di peso corporeo e ciò non è assolutamente favorevole” spiega il presidente Angelo Avogaro. “Quando si perde molto peso si perde anche massa muscolare, un quadro negativo che porta allo stravolgimento del quadro metabolico“. A lungo andare “l’uso improprio può portare alterazioni metaboliche dannose per la salute”, ammonisce il diabetologo, chiedendo un intervento su quanto sta accadendo.
Ma, al di là dei rischi per la salute delle persone non diabetiche, la prima preoccupazione degli specialisti restano le possibili ricadute sui pazienti diabetici. “Noi di Sid auspichiamo che la situazione possa risolversi in tempi brevi” afferma Avogaro, evidenziando che Ozempic è un medicinale “efficace nel trattamento del diabete tipo 2 e la carenza di un farmaco così importante penalizza i pazienti. Il rischio è che si perda il compenso della malattia dal punto di vista metabolico, con un conseguente peggioramento della patologia e complicanze di lungo periodo. Interrompere l’uso di questi farmaci provoca inoltre un ‘rimbalzo’ del peso nel diabetico. In pratica, tale carenza del farmaco espone il diabetico a dei rischi tipici di quando si interrompe un trattamento”.
Per questo motivo, conclude Avogaro ribadendo in parte le indicazioni di Garattini, “auspichiamo che ci sia una regolamentazione anche nel settore dei social, per non incoraggiare una medicalizzazione impropria della società”.
