
REB ‘negate’, in un comunicato osservazioni sul nuovo ricorso al Tar delle parafarmacie
Roma, 13 marzo – Alcune sigle delle parafarmacie (Mnlf, Federfardis, Culpi e Unaftisp) tornano con un comunicato congiunto sul nuovo contenzioso aperto in sede amministrativa da un nutrito gruppo di parafarmacie, tornate a rivolgersi al Tar Lazio per impugnare il decreto del Mef e del ministero della Salute del 1 dicembre 2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 287 del successivo 9 dicembre contenente le disposizioni per “aprire” il sistema Sac di Sogei anche alla spedizione delle Reb, le ricette elettroniche bianche, anche negli esercizi di vicinato.
Il decreto, come si ricorderà, era stato varato a seguito di un ricorso proposto sempre davanti al Tar Lazio da 93 parafarmacie, esercizi esclusi in origine dall’accesso al portale Gestione ricetta elettronica bianca del Sistema tessera sanitaria di Sogei, a causa di un’interpretazione particolarmente burocratica delle norme sulla ricetta bianca dematerializzata da parte dei due ministeri: la sentenza dei giudici amministrativi laziali (n. 7908/22 pubblicata il 2 novembre 2022), aveva accolto e condiviso le tesi degli esercizi di vicinato ricorrenti, e proprio per questo era stata inizialmente accolta con grande soddisfazione da questi ultimi.
Ma, come già riferito dal nostro giornale la scorsa settimana, il citato decreto di dicembre che, in accordo con il dispositivo della sentenza dei giudici laziali, avrebbe dovuto “assicurare che il processo di dematerializzazione delle ricette mediche avvenga senza discriminazioni nei confronti dei vari operatori economici che commercializzano i prodotti sanitari, garantendo a tutti la possibilità di avvalersi delle Reb per commercializzare i prodotti che sono autorizzati a vendere”, in realtà continua a prevedere una limitazione sostanziale: i farmaci Sop e Otc possono essere prescritti dai medici sia da soli (ricette bianche omogenee di tipo Rr) sia insieme a farmaci classificati in altre tipologie (ricette bianche miste di tipo Rnr e Rr). In questo secondo caso, però – come peraltro dettaglia una nota di Sogei sulla materia – le ricette bianche dematerializzate possono essere erogate solo in farmacia, tanto che – laddove una parafarmacia provi a “spedire” una ricetta bianca mista dematerializzata – il Sistema Ts nega l’erogazione con l’avviso “Ricetta non spedibile in parafarmacia”.
In altre parole, il decreto di Mef e Salute non ha del tutto rimosso la preclusione per le parafarmacie della possibilità di vendere i prodotti “di loro competenza” quando prescritti dai medici su ricetta digitale non a carico del Ssn, come pure era stato espressamente richiesto dalla sentenza del Tar Lazio di novembre.
Inevitabile, per le parafarmacie, avanzare un nuovo ricorso (sempre davanti al Tar Lazio) per chiedere l’annullamento del decreto del 9 dicembre nella parte in cui limita l’accesso al sistema Sac, per gli esercizi di vicinato, ai soli casi in cui la Reb prescriva “esclusivamente” farmaci da banco.
Sulla vicenda, e sulla materia del contendere, il citato comunicato delle sigle delle parafarmacie propone una serie di osservazioni e di considerazioni, alla luce delle disposizioni di legge vigenti e dello stesso codice deontologico del farmacista. Il documento è disponibile per la consultazione a questo link.
