
Violenza contro operatori sanitari, campagna di sensibilizzazione del ministero
Roma, 13 marzo – “Purtroppo registriamo un crescente numero di episodi di aggressioni a operatori sanitari e sociosanitari, soprattutto, nei pronto soccorso. È un problema culturale: chi arriva al pronto soccorso deve capire che i medici e gli infermieri sono lì per aiutare. Stiamo avviando come ministero della Salute una campagna di sensibilizzazione e, in collaborazione con il ministero degli Interni, abbiamo aumentato il numero di presidi di polizia presenti all’interno degli ospedali”.
Con queste parole pronunciate venerdì scorso a Unomattina di RaiUno, il ministro della Salute Orazio Schillaci (nella foto) ha di fatto introdotto i temi della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, che si è celebrata ieri, 12 marzo.
La campagna di sensibilizzazione annunciata dal titolare del dicastero, dopo il via su tutti i social media del ministero, è culminata nella giornata di ieri, domenica, con la pubblicazione su nove testate giornalistiche su carta e web di pagine e banner informativi per ricordare a tutti i cittadini #laviolenzanoncura.
Il fenomeno degli atti di violenza contro i professionisti della salute e dell’assistenza si è andato purtroppo aggravando negli ultimi tempi: un’analisi della Consulenza statistico attuariale Inail condotta proprio in occasione della Giornata nazionale del 12 marzo ha rilevato 4.821 episodi di minacce, violenza e aggressioni contro gli operatori sanitari nel triennio 2019-2021. Si tratta di 16oo atti violenti all’anno, ovvero 4,5 al giorno. La maggior parte, rileva l’Inail, avviene in case di cura e ospedali e a essere più colpite sono le donne. Quasi quattro atti violenti su 10 sono compiuti a danno di operatori compresi nella fascia d’età tra i 35 e i 49 anni. Per quanto riguarda le qualifiche professionali, oltre un terzo riguarda infermieri ed educatori professionali, normalmente impegnati in servizi educativi e riabilitativi con minori, tossicodipendenti, alcolisti, carcerati, disabili, pazienti psichiatrici e anziani all’interno di strutture sanitarie o socio-educative. Ma sono segnalate in crescita anche le aggressioni a danno di farmacie e farmacisti, in aumento rispetto al periodo della pandemia, in diversi casi legate a episodi predatori, in particolare rapine.
I casi di violenza a danno degli esercenti le professioni sanitarie, o a ogni buon conto, sono diffusi e vanno molto probabilmente ben oltre questi dati, anche perché si tratta di episodi non sempre agevolmente inquadrabili dal punto di vista numerico, anche perché non sempre vengono denunciati (spesso la vittima non lo fa, in qualche caso anche per paura). Il fenomeno, dunque, secondo quanto ritiene lo stesso Inail, risulta essere sottostimato,
Tornando alla Giornata, il ministero ha reso disponibili sul suo sito i poster e le locandine ideati per la campagna, che possono essere così scaricati, stampati e affissi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, nelle farmacie e negli studi medici.
Trattandosi di un tema importante e che di un messaggio di enorme importanza che certamente non esaurisce il suo interesse nel breve volgere di qualche giorno, ma che è invece utili proseguire e diffondere nel tempo ovunque sia possibile, riportiamo qui di seguito i link del ministero per accedere ai materiali informativi:
