Roma, 24 marzo – Povertà sanitaria, un fenomeno purtroppo in crescente espansione: secondo il decimo rapporto Donare per curare – Povertà sanitaria e donazione farmaci, realizzato dall’Osservatorio sulla Povertà sanitaria, organo di ricerca della Fondazione Banco farmaceutico, oltre 4 milioni e 768mila famiglie hanno cercato nell’ultimo anno di ridurre le spese sanitarie.
Il Lazio non fa eccezione, come spiega Daniela Ricciardulli, direttore della Uosd Farmaceutica Convenzionata della Asl Roma 1 (nella foto), ricordando che solo in questa Regione “la spesa per la compartecipazione a carico dei cittadini nel 2022 è stata pari a circa 143 milioni di euro, tra le più alte d’Italia, che corrisponde a una spesa media giornaliera di circa 400mila euro”.
Un problema che è fondamentale contrastare e arginare. Ed essendo la soluzione più logica e necessaria, ovvero l’aumento dei finanziamenti per la sanità pubblica, è a dir poco improbabile e comunque certo non immediata, bisogna agire sul versante del risparmio. Perché è vero che sulla sanità non si risparmia, ma sui farmaci è possibile farlo, grazie agli equivalenti, come è emerso nel corso dell’evento Il ruolo sociale del farmaco equivalente – Call to action, realizzato da Motore Sanità, tenutosi il 22 marzo nel Salone del Commendatore di Borgo Santo Spirito della Asl Roma 1.
“A questo proposito” ha spiegato Roberta Volpini, direttore generale facente funzioni della Asl Roma 1 (nella foto a destra), “la nostra Asl ha avviato un’iniziativa di sensibilizzazione rivolta ai cittadini per l’utilizzo dei farmaci equivalenti, ancora poco utilizzati nel nostro Paese per dubbi, pregiudizi o scarsa consapevolezza. In realtà si tratta di farmaci che hanno gli stessi requisiti, garantiti dall’Aifa, di efficacia, qualità e sicurezza del medicinale di riferimento brandizzato e un profilo rischio/beneficio molto più definito rispetto a qualsiasi nuovo medicinale, trattandosi di principi attivi utilizzati da almeno 20 anni. Il loro utilizzo” ha concluso Volpini “indubbiamente favorirà la riduzione della spesa a carico delle persone e miglioramento dell’aderenza alla terapia una ricaduta positiva in termini di salute”.
Sempre in tema di sensibilizzazione, è stato sottolineato il ruolo di grande importanza dei medici di medicina generale e delle farmacie di comunità, primi presidi di salute nella sanità territoriale e figure di riferimento per i cittadini. È quanto ribadiscono anche Iva Zanicchi, la nota cantante ed ex politica e Michele Mirabella, il “dottore” della televisione italiana: “Una volta che il nostro medico di base ci dice che quel determinato farmaco equivalente va bene per noi, allora quello stesso farmaco va acquistato in totale fiducia”.