Roma, 30 marzo – Per contrastare la carenza dei farmaci “venderli sfusi non risolve il problema”. Questa l’opinione di Pierluigi Bartoletti, vicesegretario nazionale vicario della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di famiglia, e segretario di Fimmg Roma (nella foto), a proposito del via libera che la vicina Svizzera ha accordato alla prescrizione da parte dei medici e alla vendita in farmacia di alcuni medicinali sfusi per contrastare il fenomeno delle carenze di referenze sul mercato nazionale.
“Magari servirebbe trovare le farmacie che hanno rimanenze e metterle in contatto con i medici di famiglia” spiega il leader dei medici di famiglia, aggiungendo che anche questa è peraltro un’ipotesi “fattibile ma difficile per questioni di software e una valanga di norme burocratiche. Soprattutto non tutti i farmaci si prestano, ci sono quelli degradabili con l’aria, penso al Fluimucil che alla terza volta che apri il barattolo si rovina” chiarisce ancora Bartoletti, per poi concludere che “molte molecole sono sensibili, non sono mica zucchine: anche la confezione ha una sua funzione e importanza”.