Roma, 28 aprile – “Solo con una forte tutela della proprietà intellettuale l’Unione europea può difendersi dalla concorrenza di Cina e altri Paesi emergenti e colmare il crescente divario competitivo nella farmaceutica con gli Stati Uniti, incluse data protection e market esclusivity, per cui gli Usa sono un punto di riferimento e hanno norme più competitive rispetto a quelle europee che permettono ad esempio di ottenere una protezione fino a 12,5 anni per i farmaci orfani”. Ad affermarlo, in occasione della Giornata mondiale della proprietà intellettuale, è stato il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani (nella foto).
“L’opportunità di un new deal potrebbe arrivare dalla revisione della legislazione farmaceutica” prosegue Cattani in una nota. “Un’occasione unica per avere un quadro normativo solido e flessibile che apra le porte all’innovazione e all’accesso rapido alle cure, consolidando il network pubblico-privato. In tale contesto risulta di fondamentale importanza la piena tutela della proprietà intellettuale, senza diminuire nemmeno di un giorno data protection e market exclusivity, per favorire il miglior accesso ai farmaci per i pazienti e garantire l’attrazione degli investimenti nel nostro Paese e in Europa. Un passo in avanti decisivo si potrà fare con l’introduzione del brevetto europeo. Procedura che consentirà di semplificare e uniformare la concessione del titolo di proprietà intellettuale in tutti i Paesi dell’Ue”.
“Per questo” sottolinea il presidente degli industriali del farmaco “è ancora più importante che la sede del Tribunale unificato dei brevetti venga assegnata a Milano con tutte le competenze che fanno riferimento alla farmaceutica e alle Life Sciences, senza spacchettamenti. Il Governo italiano in proposito sta autorevolmente facendo la sua parte. Una battaglia che condividiamo. Noi ci siamo”.
Cattani ha voluto ricordare che tra il 2019 e il 2022 in Italia le domande di brevetto farmaceutico in Italia sono aumentate del 27%, più della media nella farmaceutica dei Big Ue pari al +15%. Un risultato, ha osservato il presidente degli industriali, che “senza la proprietà intellettuale, che ha permesso e permette di trasformare le idee in risorse per affrontare i bisogni insoddisfatti, sarebbe stati impossibile”.
“Oltre 20mila farmaci in sviluppo nel mondo, un record storico” ha aggiunto Cattani. “Più di 180 nuovi medicinali autorizzati in Ue nel biennio 2021-2022. Farmaci next generation tra cui le terapie avanzate (geniche, cellulari somatiche e di ingegneria tissutale) allo studio, quasi triplicate negli ultimi 6 anni. Vaccini che proteggono da oltre 30 malattie. Con 1.600 miliardi di dollari che saranno investiti dalle imprese farmaceutiche tra il 2023 e il 2028 a livello internazionale. Sono solo alcuni dei risultati ottenuti grazie ad una ricerca che porterà importanti innovazioni nel prossimo futuro. Senza dimenticare i traguardi raggiunti finora con farmaci e vaccini che hanno permesso di vivere di più e meglio. E di uscire dalla pandemia nel giro di poco tempo“.
“Inoltre con le attuali regole Ue sui farmaci orfani, i medicinali per le malattie rare e gli studi clinici sono aumentati enormemente” ha concluso il presidente di Farmindustria. “Oggi sono disponibili oltre 200 medicinali e le designazioni di farmaco orfano sono oltre 2.500. Gli investimenti realizzati hanno reso disponibili nuove terapie con un impatto positivo sulla salute e sulla vita di 6,3 milioni di pazienti rari in Europa”.