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domenica 24 Settembre 2023
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Efpia: “Farmaci, la riforma Ue su legislazione penalizza l’industria e i pazienti’

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Roma, 4 maggio – La riforma della legislazione farmaceutica dell’Ue, presentata dalla Commissione europea, pur rappresentando “un’importante pietra miliare” per l’impegno di Ue, Stati membri e industria “a migliorare l’accesso ai medicinali e ai vaccini e rilanciare la scienza e l’innovazione in Europa”, “rischia di sabotare l’industria europea delle scienze della vita, allontanando i pazienti europei da un’assistenza sanitaria all’avanguardia”.

Queste, sintetizzate in un lancio di Adnkronos Salute, le valutazioni con le quali la Federazione europea delle associazioni e delle industrie farmaceutiche (Efpia) boccia la riforma della legislazione farmaceutica europea proposta dalla Commissione Ue. Una bocciatura poi definitivamente sepolta sotto il giudizio lapidario di una riforma “impraticabile e destinata a fallire”.

“Fin dall’inizio l’Efpia, le aziende e le associazioni che ne fanno parte”  afferma il direttore generale Nathalie Moll (nella foto) “hanno sostenuto gli obiettivi della strategia farmaceutica dell’Ue: fornire un accesso più rapido ed equo ai medicinali, evitare e mitigare le carenze e garantire che l’Europa possa essere un leader mondiale nell’innovazione medica. Sfortunatamente, le proposte di riforma presentate oggi indeboliscono la ricerca e lo sviluppo in Europa senza affrontare l’accesso ai farmaci per i pazienti”.

“L’approccio definito nella legislazione farmaceutica, che penalizza l’innovazione se un farmaco non è disponibile in tutti gli Stati membri entro due anni è fondamentalmente sbagliato” denuncia Moll “e rappresenta un obiettivo impossibile per le aziende. È noto che la stragrande maggioranza dei ritardi nell’accesso ai nuovi farmaci si verifica dopo che l’azienda ha presentato la domanda per la determinazione dei prezzi e dei rimborsi ed è in attesa di una decisione, in modo che il nuovo trattamento possa essere messo a disposizione dei pazienti. Per risolvere la variabilità nell’accesso ai nuovi farmaci nell’Ue è necessario che tutti i partner si mettano urgentemente attorno a un tavolo e affrontino i problemi reali, piuttosto che una legislazione a livello europeo impraticabile e destinata a fallire”.

“Accogliamo con favore le iniziative volte a rendere il quadro normativo europeo a prova di futuro” aggiunge Hubertus von Baumbach, presidente dell’Efpia “e a stimolare la ricerca su nuovi trattamenti per affrontare la resistenza antimicrobica. Sebbene la riforma avesse lo scopo di migliorare la competitività dell’Europa, l’impatto ‘netto delle politiche stabilite in queste proposte, nella loro forma attuale, mette a rischio la competitività europea: nel complesso, indebolisce l’attrattiva per gli investimenti nell’innovazione e ostacola la scienza europea, ricerca e sviluppo. Per realizzare concretamente l’obiettivo di una legislazione Ue incentrata sul paziente, è fondamentale che venga condotto un controllo completo della competitività sull’impatto della legislazione farmaceutica rivista”.

“Nei prossimi mesi”  conclude Moll “ci impegniamo a collaborare con i membri del Parlamento europeo, del Consiglio e di altre parti interessate per garantire che la riforma della legislazione farmaceutica e il pacchetto brevetti soddisfino le esigenze dei pazienti, dei nostri sistemi sanitari, degli Stati membri e del settore europeo delle scienze della vita. Se non verranno apportate modifiche, l’eredità per l’Europa sarà quella di diventare semplice consumatrice dell’innovazione medica di altre regioni del mondo e che i pazienti europei aspetteranno più a lungo che mai i più recenti progressi nelle cure”.

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