Roma, 11 maggio – La fase di innovazione straordinariamente veloce delle life sciences, oltre a importanti prospettive di cura, ha portato la pipeline farmaceutica a raggiungere il suo record storico, con oltre 20mila molecole allo studio, anche per le malattie rare e con una massa di investimenti nel mondo in ricerca e sviluppo che tra il 2023 e il 2028 raggiungeranno i 1.600 miliardi di dollari. Ad affermarlo, nel suo intervento all’incontro Malattie rare, farmaci orfani e pediatrici, promosso a Roma da Altems dell’università Cattolica di Roma, è stato il presidente di Farmindustria Marcello Cattani (nella foto).
“Attrarre investimenti in ricerca e sviluppo in Europa è quindi un obiettivo strategico ed è fondamentale valorizzare l’innovazione e accelerare l’accesso dei malati rari ai nuovi farmaci” ha detto ancora il leader delle aziende del farmaco. “L’Italia con il nuovo Piano nazionale malattie rare sta perseguendo l’obiettivo con determinazione, anche se rimane il tema delle risorse che devono essere adeguate alla sfida”.
“I segnali che giungono dall’Europa sono invece poco rassicuranti. La proposta di revisione della legislazione farmaceutica presentata recentemente dalla Commissione Ue indebolisce la proprietà intellettuale, con la riduzione della ‘data protection’ da 8 a 6 anni e dell’esclusiva di mercato per i farmaci orfani da 10 a 9” ha ricordato Cattani “e mette a rischio i risultati raggiunti anche nel campo delle malattie rare, area nella quale grazie al Regolamento europeo sui farmaci orfani adottato nel 2000 oggi i medicinali approvati sono oltre 250 contro appena 8 nel 2000″.
“La revisione in corso, se approvata nell’attuale formulazione, avrebbe ricadute negative sull’accesso alle cure e all’innovazione dei cittadini. E sulla competitività e attrattività per gli investimenti dell’intero continente, allargando quel gap che già oggi esiste con altri Paesi extra Ue. Non è questa la strada. Sono necessarie invece” ha suggerito Cattani “misure strategiche e di visione che permettano all’innovazione di correre per essere messa velocemente a disposizione dei cittadini. Questa è la posizione manifestata a livello Ue dal Governo italiano. Solo così le imprese potranno continuare a investire, produrre e far crescere la nostra nazione e l’Europa”.