Roma, 11 maggio – Un adeguamento delle pensioni pari all’8,1%: questa la misura deliberata dall’Enpaf, l’ente previdenziale di categoria, determinata sulla base dell’individuazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (indice Istat Foi)) definitivo per l’anno 2022.
La deliberazione, in virtù del rispetto dell’equilibrio di bilancio, aveva passato il vaglio dei Ministeri vigilanti il 19 aprile scorso, ottenendo il via libera. L’adeguamento sarà applicato a partire dal mese corrente, maggio 2023, con decorrenza dal 1° gennaio 2023. Saranno quindi corrisposti anche gli arretrati.
“La rivalutazione delle pensioni e dei coefficienti economici di trasformazione dei montanti contributivi, in tempi di alta inflazione, è un aspetto cruciale per preservare il valore reale delle prestazioni previdenziali nel tempo, per garantire una adeguata sicurezza ai nostri pensionati di oggi e a quelli futuri” ha dichiarato Emilio Croce, presidente Enpaf (nella foto). “L’attuale contesto economico, complesso per il nostro Paese e per molte categorie professionali, ci rende ancora più consapevoli della nostra missione, come ente previdenziale, di affrontare questa realtà con responsabilità, garantendo un adeguato sostegno economico, anche attraverso le misure di welfare allargato, tra cui l’assistenza sanitaria e la long term care, in favore di tutti gli iscritti impegnati al servizio delle proprie comunità. L’Enpaf ” ha quindi concluso Croce “si adopera costantemente per promuovere una cultura della previdenza incentrata sui principi di responsabilità, sostenibilità e trasparenza, in costante contatto con gli iscritti”.