Roma, 30 maggio – La dispensazione di tutti i farmaci che non sono riservati all’uso ospedaliero i deve tornare nelle farmacie di comunità sul territorio, dove – grazie alla distribuzione capillare degli esercizi – sono di immediata accessibilità per tutti i pazienti, in particolare gli anziani e coloro che vivono nei comuni delle aree interne, quasi sempre meno dotati di servizi e costretti a penalizzanti e onerose trasferte per poter fruire pienamente del servizio farmaceutico, che pure è essenziale per garantire il diritto alla salute dei cittadini.
Questo il concetto ribadito dal presidente della Fofi Andrea Mandelli (nella foto), intervenuto ieri a Roma alla presentazione della Raccomandazione civica di Cittadinanzattiva “Verso un nuovo modello di accesso alle cure farmacologiche. Focus sul grado di accesso alle terapie antivirali per la cura del Covid-19”.
“È di tutta evidenza l’opportunità di riportare sul territorio tutti i farmaci che non sono riservati all’uso ospedaliero” ha detto Mandelli, ricordando come “l’attivazione della ricetta elettronica e il ricorso alla distribuzione per conto (Dpc) per la dispensazione dell’antivirale orale contro il Covid-19, adottate durante la pandemia grazie all’impulso e all’apporto determinanti dei farmacisti italiani, hanno dimostrato che la disponibilità di un medicinale nelle farmacie territoriali è sinonimo di accessibilità per i pazienti e che la capillarità del servizio farmaceutico è essenziale per garantire il diritto alla salute dei cittadini, in particolar modo degli anziani e di coloro che vivono nelle aree più interne, consentendo di ridurre i costi sociali a carico di pazienti e caregiver
“Il Dm 77 è il punto di partenza per progettare un’assistenza di prossimità che metta realmente al centro il cittadino, favorendo l’interconnessione tra i sistemi sanitari regionali e una maggiore collaborazione tra i professionisti” ha aggiunto il presidente della federazione professionale. “Va in questa direzione la ricetta dematerializzata, che ci auguriamo possa trovare un rapido iter ai fini dell’adozione in via strutturale, così come stabilito dal ‘Ddl Semplificazioni’. Di estrema rilevanza sono anche il Fascicolo sanitario elettronico e il Dossier farmaceutico, del quale non si parla nonostante sia previsto dalla legge. La loro piena e omogenea implementazione potrà consentire ai cittadini di beneficiare non solo di un servizio farmaceutico più accessibile ma anche di un maggior supporto, offerto dal farmacista di comunità, ai fini della corretta assunzione dei farmaci e dell’aderenza alla terapia. Si tratta” ha quindi concluso Mandelli “di un obiettivo prioritario per il Ssn, sul quale è altissima l’attenzione dei farmacisti, per migliorare la salute e la qualità di vita cittadini”.