Roma, 30 maggio – La Commissione europea ha raggiunto un accordo con BioNTech-Pfizer che modifica i contratti in vigore, riducendo la quantità di dosi di vaccino anti-Covid preacquistate dagli Stati membri dell’Ue ed estendendo il periodo in cui le fiale verranno consegnate. L’accordo, spiega la stessa Commissione, è stato raggiunto dopo lunghi negoziati condotti per conto degli acquirenti da una squadra composta da rappresentanti dell’esecutivo Ue e da esperti degli Stati membri. I ministri della Salute, tra i quali anche il titolare del nostro dicastero Orazio Schillaci, avevano chiesto infatti a gran voce la rinegoziazione dei contratti nel Consiglio Salute dello scorso dicembre.
È prevista una riduzione della quantità di dosi pre-acquistate dagli Stati membri in base al contratto: dietro pagamento di una commissione (della quale si ignora l’importo, visto che il governo Ue non ha mai pubblicato i prezzi pattuiti con il fornitore: il comunicato e le Q&A allegate non danno dettagli), le dosi acquistate in origine saranno convertite in ordini opzionali. La commissione versata sarà deducibile dal prezzo che gli Stati membri dovrebbero pagare per ogni dose aggiuntiva opzionale, nel caso in cui dovessero decidere di attivarle in futuro.
È stata anche concordata un’estensione del periodo in cui gli Stati potranno avere consegne di vaccini, fino a quattro anni a partire da ora. Resta la possibilità di accedere a dosi ulteriori, fino a raggiungere il volume precedentemente contrattato, nel caso in cui la situazione epidemiologica dovesse deteriorarsi. È previsto un accesso continuo ai vaccini adattati alle nuove varianti, una volta autorizzati dai regolatori.
Con l’accordo siglato con BioNTech-Pfizer, commenta via social la commissaria alla Salute Stella Kyriakides (nella foto), “garantiamo un accesso continuo ai vaccini anti-Covid nei prossimi anni, rafforzando la preparazione europea”.