Roma, 1 giugno – La Regione Marche è la prima Regione italiana ad avviare un progetto organico e coordinato di “farmacia dei servizi” sul territorio regionale, diventando di fatto una sorta di “laboratorio” nazionale del percorso evolutivo destinato a far definitivamente assumere alla farmacia il ruolo di primo e più immediato presidio del sistema sanitario a servizio del cittadino, con un’estensione dei suoi servizi e delle sue prestazioni a tutto vantaggio dei cittadini..
L’importante novità – che parte da oggi nelle oltre 270 farmacie della Regione – è stata presentata ieri nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Li Madou ad Ancona (nella foto, un’immagine dell’incontro). Nell’occasione, le sigle delle farmacie convenzionate private e pubbliche, Federfarma Marche e Assofarm, hanno voluto esprimere la loro soddisfazione e per ringraziare la Regione “per l’impegno nel superare le problematiche burocratiche di un progetto da molti anni atteso, per delineare la farmacia che nei prossimi anni sarà al servizio del cittadino”. Il sistema di assistenza rappresentato dalle farmacie, dopo la fase emergenziale imposta dalla pandemia, è effettivamente percepito in maniera diversa da parte dei cittadini-pazienti, è un’evoluzione positiva che proietta le farmacie nel ruolo di hub terminali territoriali del sistema sanitario, primi baluardi al servizio della comunità sul territorio, dove grazie alla loro capillarità possono intervenire con immediatezza anche nel momento in cui il sistema della sanità pubblica è in affanno.
“Siamo orgogliosi di essere la prima Regione in Italia ad effettuare questa sperimentazione” ha detto il presidente Francesco Acquaroli (nella foto) nel suo intervento in conferenza stampa. “La fase che stiamo vivendo è di forte difficoltà per la sanità e per l’erogazione delle prestazioni e dei servizi e, in questo contesto, la capacità di fare sinergia e squadra diventa l’elemento dirimente per colmare il vulnus che si è creato nel tempo. La prima soluzione è quella di ottimizzare le risorse a disposizione mettendo in campo tutte le energie perché la risposta prestazionale sia all’altezza delle esigenze sia nelle realtà più grandi, ma soprattutto in quelle periferiche. La rete delle farmacie” ha concluso il presidente della Regione “è sicuramente un patrimonio da potenziare e valorizzare per fare la differenza soprattutto dove, in particolare nelle aree interne, la farmacia diventa l’unico presidio di prestazione sanitaria. Questo è quindi un inizio importante, ma come per tutti i progetti, adesso dobbiamo calarlo sul territorio per essere efficaci nel risultato creando le giuste condizioni”.
Grazie al progetto, le Marche si trasformeranno dunque in un “laboratorio” e saranno sotto la lente di ingrandimento degli addetti ai lavori per poter poi replicare le best practice anche nelle altre Regioni. A prova della rilevanza dell’iniziativa, anche il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato si è voluto collegare in videoconferenza per complimentarsi per quanto fatto e per portare il proprio augurio di buon lavoro.
“Abbiamo proposto il progetto un anno fa e il ministero della Salute lo ha finanziato con 1,4 milioni di euro” ha spiegato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini (nella foto). “L’attività di sperimentazione interesserà circa 40mila utenti, ottimizzando anche la spesa farmaceutica attraverso l’uso corretto dei farmaci e il monitoraggio dell’aderenza alla terapia per il diabete e la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Si prevedono, tra l’altro, servizi di telemedicina come l’holter pressorio e cardiaco, elettrocardiogramma, autospirometria, ma anche un rafforzato supporto allo screening per la prevenzione del tumore del colon retto e l’avvio del fascicolo sanitario elettronico. Ringrazio le associazioni rappresentative delle farmacie” ha quindi aggiunto l’assessore “con le quali abbiamo un rapporto molto stretto: senza loro non saremo riusciti nella vaccinazione contro il Covid con oltre quattro milioni di dosi somministrate. Con loro vogliamo rafforzare sempre più il rapporto per includere nuovi servizi. Anche nel piano sociosanitario abbiamo previsto un allargamento della collaborazione tenendo conto che in mancanza di medici sono il punto di assistenza più avanzato”.
Andrea Avitabile, presidente di Federfarma Marche (nella foto a sinistra), ha sottolineato come “questa fase rappresenta un’evoluzione dell’attività professionale nell’ambito delle cure primarie, in cui il farmacista, nell’ambito del Servizio sanitario, diventa sempre più protagonista nell’erogazione di servizi correlati alla salute ed alla prevenzione. Il farmacista acquisisce nuove funzioni, soprattutto sul fronte della prevenzione e della presa in carico del paziente, anche grazie al rafforzamento della telemedicina e a un nuovo modello di collaborazione con gli altri professionisti sanitari”.
“Questa sperimentazione” ha poi precisato Marco Meconi, responsabile delle farmacie rurali “ha un valore particolare perché riconosce il valore anche delle aree interne della regione dove sono tanti i comuni distanti dalle strutture ospedaliere: viene garantita ai cittadini, in modo uniforme su tutto il territorio, l’efficienza e l’appropriatezza di servizi sanitari primari. La nuova legge regionale di riforma e modernizzazione della sanità, combinata con questa sperimentazione della farmacia dei servizi, delinea un ruolo sempre più centrale della farmacia nella rete di assistenza territoriale e di cure primarie”.
Per Luca Pieri, vicepresidente nazionale di Assofarm, “la legge istitutiva della farmacia dei servizi ha prodotto importanti accelerazioni nell’evoluzione del ruolo delle farmacie di comunità, abilitandole come primo presidio sanitario di riferimento sul territorio a nuovi servizi come prima risposta sul territorio ai bisogni di salute dei cittadini, in piena integrazione organica con il sistema di salute nazionale”.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il presidente della Fofi Andrea Mandelli, che ha espresso “grande soddisfazione per l’avvio della sperimentazione della ‘Farmacia dei servizi’ nella Regione Marche e, prima Regione italiana a implementare in maniera organica tutti i servizi erogabili dai farmacisti di comunità e a introdurre la somministrazione del vaccino contro l’herpes zoster in farmacia. Un sentito ringraziamento va al governatore Acquaroli e all’assessore alla Sanità Saltamartini per aver riconosciuto il valore dell’apporto dei farmacisti di prossimità per realizzare una sanità a misura dei cittadini marchigiani e migliorare l’efficienza del Ssr. Desidero inoltre ringraziare i presidenti degli Ordini provinciali dei farmacisti e di Federfarma, e tutti i colleghi del territorio che in questi anni hanno dato prova di essere pronti alla sfida di offrire ai cittadini sempre più servizi, consentendo di raggiungere questo importante traguardo”.
“La ‘Farmacia dei servizi’ è oggi una realtà che riscontra un’amplissima adesione sia da parte dei cittadini che degli stessi professionisti, come testimoniano i circa 40mila farmacisti italiani che si sono abilitati all’inoculazione dei vaccini” ha aggiunto Mandelli. “Vaccinazioni, test diagnostici, prestazioni di telemedicina ci vedono sempre più protagonisti accanto alla tradizionale attività di dispensazione dei medicinali, alimentando al contempo una crescente aspettativa dei cittadini e del sistema nei confronti della rete dei farmacisti di comunità per rafforzare le attività di prevenzione e cura sul territorio, con particolare riguardo alla gestione delle cronicità. L’introduzione della vaccinazione anti-zoster nelle farmacie marchigiane” ha quindi concluso il presidente della federazione professionale “ci auguriamo possa fare da apripista verso ulteriori evoluzioni della ‘Farmacia dei servizi’, a conferma della nostra volontà di continuare ad accrescere le nostre competenze e ampliare il nostro contributo alla realizzazione di una sanità di prossimità in grado di garantire la miglior assistenza possibile ai cittadini”.