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domenica 24 Settembre 2023
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Urso: “Pharma, legge quadro su Made in Italy affronterà anche carenze materie prime”

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Roma, 5 giugno – La legge quadro sul Made in Italy, presentata dal Governo il 31 maggio scorso su iniziativa del ministro Adolfo Urso (nella foto) –  affronterà anche la tematica delle risorse necessarie per l’approvvigionamento delle materie prime che servono alle aziende farmaceutiche italiane, avvalendosi dell’apposito fondo del valore (di ben un miliardo di euro) istituito per la valorizzazione, la promozione e la tutela del patrimonio del nostro Paese  anche  supporto delle imprese e della produzione nostrana.

Ad annunciarlo è stato lo stesso titolare del dicastero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), a margine della presentazione a Roma dell’investimento di Msd in Italia per la produzione di farmaci oncologici (il colosso statunitense ha stanziato 200 milioni di dollari per il prossimo decennio).

“A breve poi realizzeremo un provvedimento sulle materie prime critiche che seguirà il report che la Commissone presenterà al Consiglio d’Europa a fine giugno”  ha aggiunto Urso “per consentire al nostro Paese di raggiungere gli obiettivi posti, molto ambiziosi, per le materie prime critiche che servono alla realizzazione dei prodotti sul nostro continente, per liberarci da ogni dipendenza”.

Un comunicato stampa del Mimit chiarisce che proprio  la nascita del Fondo strategico nazionale di un miliardo di euro è il fulcro del provvedimento, che rispecchia la volontà del Governo di valorizzare il più possibile la produzione italiana, supportandola economicamente per averne poi un beneficio in termini di Pil.  Si tratta di una sorta di “fondo dei fondi”, attraverso il quale  il Ministero dell’Economia avrà un canale specifico per l’investimento – con quote di minoranza – in aziende italiane considerate ad alto potenziale o comunque strategiche per il Paese.

Di fatto il meccanismo – denominato formalmente ‘Fondo strategico nazionale del Made in Italy‘ – ha una chiara e oggettiva valenza strategica, perché ha l’obiettivo di tutelare e rafforzare le filiere del Made in Italy, che sono sicuramente al centro della crescita del Pil italiano nel 2023,  risultata maggiore di quella di Francia e Germania.

La dotazione pubblica iniziale sarà pari, come detto, ad un miliardo di euro e quanto stanziato potrà servire sia per l’attrazione di capitali, che per la realizzazione di investimenti governativi diretti e indiretti. In altre parole il Fondo in oggetto costituirà uno strumento che lo Stato potrà sfruttare per investire sul mercato finanziario oppure in attività economiche interne.

Finalità del fondo sarà spingere la crescita e il consolidamento delle filiere strategiche del nostro Paese, anche per quanto riguarda la fase dell’ottenimento delle materie prime critiche (problema che riguarda, come già accennato, anche il settore pharma). Inoltre il ddl  prevede misure settoriali a supporto delle maggiori filiere di eccellenza, tra cui tessile, nautica, legno-arredo, ceramica e prodotti orafi. Ma sono previsti stanziamenti ad hoc anche a favore del potenziamento delle iniziative di autoimprenditorialità e imprenditorialità femminile.

Nel ddl trovano poi spazio anche iniziative a  sostegno dei mestieri e a favore dei giovani. Gli obiettivi di valorizzazione del nostro patrimonio passeranno dunque per un ampio pacchetto di singole misure, che comprende peraltro – oltre al citato dal Fondo sovrano per le imprese da un miliardo – anche il liceo del Made in Italy,  l’istituzione dell’Esposizione nazionale permanente del Made in Italy per valorizzare l’eccellenza produttiva e culturale del nostro Paese, con l’esposizione dei prodotti che di più caratterizzano il genio nazionale, e il varo della cosiddetta “Giornata nazionale del Made in Italy”, il giorno 15 aprile, data di ricorrenza della nascita di Leonardo da Vinci.

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