Roma, 18 settembre – Dal 1° ottobre parte anche in Italia il trimestre anti-inflazione, iniziativa voluta dal Governo per dare sostegno ai consumatori alle prese con i continui rincari nel carrello della spesa, alla quale – insieme ai settori della Gdo e del retail – dopo un’iniziale ritrosia ha deciso di partecipare anche il mondo dell’industria, segnatamente le aziende produttrici di beni di largo consumo. Un accordo ufficiale con la sottoscrizione di un vero e proprio patto, in questo senso (ad annunciarlo è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (nella foto), è stato stipulato con Federalimentare, Unionfood, Centromarca e IBC. Dal vertice con il ministero, ha dichiarato Urso, è emerso uno “sforzo collettivo del sistema Paese per contenere i prezzi”.
Nello scorso mese di agosto avevano già firmato: Federdistribuzione, Coop, Associazione nazionale cooperative fra i dettaglianti, Confcommercio – Imprese per l’Italia, Federazione italiana esercenti settore alimentare (Fiesa Confesercenti), Federfarma, Assofarm, Movimento nazionale liberi farmacisti (Mnlf), Confederazione unitaria delle libere parafarmacie italiane (Culpi), Federazione nazionale parafarmacie italiane, Federazione farmacisti e disabilità Onlus e Unione nazionale farmacisti titolari di sola parafarmacia.
Entro il 23 settembre si conoscerà la lista completa degli aderenti all’iniziativa (che durerà dal dal 1° ottobre al 31 dicembre), lista che sarà pubblicata sul sito del ministero.
Per quanto riguarda gli sconti che gli esercizi che partecipano si impegneranno ad applicare per “raffreddare” il carovita, si seguirà il modello già messo in campo dalla Francia, con sconti dal 2-3% fino al 10%. Percentuali che a prima vista possono sembrare poco significative, ma che il realtà, su una spesa media che arriva complessivamente a 4 miliardi di euro, nel trimestre si tradurrebbero in alcune centinaia di euro di risparmio a famiglia.
Gli sconti – variabili per prodotto e per marca – saranno promossi e comunicati da un’apposita pubblicità progresso della presidenza del Consiglio e le iniziative saranno contraddistinte, anche all’ingresso degli esercizi partecipanti all’iniziativa, da un bollino tricolore. Il tutto per contrastare fin da subito l’impatto dell’inflazione e sostenere le famiglie, ma anche l’economia delle stesse imprese: il Rapporto Coop 2023 rileva e rivela infatti che nei prossimi mesi le intenzioni di spesa degli italiani sono di segno decisamente depressivo, con il 36% dei nostri connazionali che si dichiara pronto a ridurre i consumi, il 23% che pensa di tagliare anche la spesa per la salute e il 38% sugli acquisti per la cura personale.
Il trimestre anti-inflazione si propone dichiaratamente di contrastare la tendenza a ulteriori cali dei consumi (con le relative conseguenze negative) e il protocollo sottoscritto da ministero e sigle prima ricordate sancisce l’impegno a offrire a prezzi contenuti, nell’ultimo trimestre del 2023, “una selezione di articoli, tra cui quelli rientranti nel cosiddetto carrello della spesa”, e a “non aumentarne il prezzo”. Un obiettivo che potrà essere perseguito in modo flessibile sotto l’egida dell’iniziativa: “a titolo esemplificativo, ma non esaustivo” spiega il proptocollo “mediante l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sulle referenze individuate, mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio del distributore (private label) o, ancora, attraverso carrelli a prezzo scontato o unico, e così via”.
Scendendo più in dettaglio, ciascun esercizio distributivo che partecipa all’iniziativa potrà definire il paniere dei prodotti da scontare “anche sulla base del concreto supporto delle imprese delle filiere, ricomprendendo quanto più possibile prodotti di prima necessità alimentari e non alimentari, a esclusione degli alcolici”. Va ricordato che “nell’ambito del Patto rientrano anche i prodotti per l’infanzia e per la cura della persona”.
Il Mimit, per la sua parte, si impegna “a predisporre un bollino digitale con la dicitura ‘Trimestre anti-inflazione’, e a sviluppare una adeguata campagna di comunicazione istituzionale a livello nazionale per l’intero trimestre, con l’utilizzo dei diversi canali media di comunicazione”.
È previsto un monitoraggio statistico della campagna con cadenza mensile, e all’uopo viene anche costituito un Tavolo di coordinamento e di monitoraggio con i firmatari del patto anti-inflazione, “finalizzato anche ad affrontare i problemi specifici del settore della distribuzione moderna e del commercio tradizionale”.
Il retail farmaceutico, consapevole dell’assoluta specificità dil beni dispensati nei suoi esercizi, ha dato un’ulteriore prova della propria sensibilità e disponibilità ai destini della comunità nazionale, aderendo fin da subito e in modo larghissimo all’iniziativa con le sue sigle di rappresentanza, che hanno anche garantito il loro impegno a promuovere tra gli associati l’adesione al “trimestre anti-inflazione” (che è ovviamente su base volontaria).
Tutte le associazioni salite a bordo dell’iniziativa dovranno comunicare al Mimit gli esercizi aderenti entro il 23 settembre: Al riguardo, Federfarma ha invitato le sue articolazioni provinciali e regionali a raccogliere e comunicare l’elenco entro il 21.
“Le tipologie di referenze presenti in farmacia sulle quali potranno essere applicate tali azioni di contenimento dei prezzi sono quelle rientranti nell’ambito dei prodotti per la prima infanzia (es. latti, omogeneizzati, pannolini, ecc.) e per la cura e l’igiene della persona (es. sapone, shampoo, assorbenti igienici, ecc)” chiarisce il sindacato dei titolari di farmacia privata. “Il paniere su cui applicare i prezzi calmierati sarà comunque definito da ciascuna farmacia, tenendo conto delle condizioni di acquisto concordate con i fornitori. Gli operatori aderenti potranno utilizzare il logo dell’iniziativa anche nei propri canali di comunicazione al pubblico e compariranno sul sito web del Mimit”.