Roma, 19 settembre – Gli azionisti di Novartis, riuniti in assemblea straordinaria, hanno approvato a larga maggioranza, lo scorso 15 settembre, lo scorporo di Sandoz dal colosso farmaceutico svizzero, operazione che renderà indipendente la divisione generici del gruppo di Basilea.
Con il loro voto, gli azionisti spianano a Novartis la strada per completare la trasformazione in un’azienda farmaceutica focalizzata. Anni fa il gigante renano aveva già scorporato e quotato la divisione oculistica Alcon. Sono poi seguiti diversi cambiamenti strategici, tutti volti a snellire la struttura del gruppo e ad aumentarne la competitività, nell’interesse di tutti gli azionisti. Con lo scorporo di Sandoz, argomenta la dirigenza, si crea un campione del settore: il principale fornitore mondiale di farmaci generici e biosimilari. Per anni la divisione ha sofferto di una persistente pressione sui prezzi, soprattutto negli Usa, gravando sul risultato complessivo del gruppo. Specie l’attività dei generici a basso costo non è in linea gli obiettivi che il Ceo Vas Narasimhan (nella foto) ha dato a Novartis: a lungo termine la società punta a un margine di profitto operativo di base (Ebitda core) superiore al 40%. Sandoz mira a valori compresi fra il 24% e il 26%, e attualmente è nella fascia 18-19%.
Fondata nel 1886 quale fabbrica di prodotti chimici Kern & Sandoz, Sandoz adottò la ragione sociale Sandoz SA nel 1939. Dagli anni ’50 il farmaceutico divenne il business chiave della società, che nel 1966 si unì a Ciba per dare vita a Novartis, colosso i cui ricavi superano oggi i 50 miliardi di dollari. Nel 2003 Novartis ha riunito sotto il marchio Sandoz le sue aziende produttrici di farmaci generici. Nel primo semestre 2023, la divisione ha realizzato un fatturato di 4,8 miliardi di dollari.
La quotazione in borsa di Sandoz è prevista intorno al 4 ottobre. Gli azionisti Novartis riceveranno un’azione Sandoz ogni 5 titoli Novartis posseduti.