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venerdì 1 Dicembre 2023
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La ginecologa: “Sì a progestinici senza ricetta, ma farmacie diventino elementi di sicurezza”

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Roma, 22 settembre – Il recente via libera dell’agenzia regolatoria federale americana (Fda) alla vendita senza ricetta della prima pillola contraccettiva a base di solo progestinico, ripreso in un commento – che è anche una proposta e una richiesta – dal presidente di Federfarma Emilia Romagna Achille Toschi Gallina, convinto dell’opportunità di consentire alle farmacie di dispensare i contraccettivi solo progestinici senza la ricetta, incassa il parere favorevole di Rossella Nappi (nella foto), docente dell’Università di Pavia e membro del direttivo della Società internazionale di Endocrinologia ginecologica (Isge).

“La contraccezione ormonale può essere effettuata con pillole che contengono estrogeni e con pillole che non contengono estrogeni, le cosiddette pillole solo progestiniche. Per impedire l’ovulazione in modo adeguato e garantire la temporanea infertilità di una paziente basta un progestinico” spiega l’esperta ad AdnKronos. “Il motivo per cui abbiamo da sempre anche prodotti che contengono anche estrogeni è perché possono avere effetti positivi nel controllo del ciclo, ma per l’efficacia contraccettiva basta un progestinico, che è sicuro perché non ha un impatto sul sistema cardiovascolare. Le donne che usano una contraccezione progestinica, infatti, sono esposte a un rischio che è assolutamente bassissimo, pressoché nullo”.

La pillola progestinica “è sicura, tant’è che può essere assunta, per esempio, anche dalla donna che allatta, ma per l’assenza degli estrogeni, il ciclo mestruale non è regolare, ma è efficace per la contraccezione ed è sicura” afferma Nappi.  “Non deve essere assunta nelle pazienti che hanno un tumore ormono-dipendente, ma è piuttosto difficile che, in tali condizioni, una paziente assuma ormoni o che qualcuno dispensi una pillola che li contenga. Anche per i rischi cardiovascolari” osserva la ginecologa “piuttosto di avere una gravidanza indesiderata secondo le linee guida dell’Oms la pillola progestinica è sempre più sicura rispetto al dover affrontare una gravidanza indesiderata. È fondamentale sapere” sottolinea ancora la docente di Pavia “che la gravidanza non pianificata, nella metà dei casi, in tutte le statistiche che abbiamo in Europa, purtroppo, esita in un aborto volontario, cosa che non vogliamo per le nostre pazienti. Bisognerebbe cancellarlo” è il pensiero di Nappi “ma purtroppo questo non è possibile: va comunque sempre garantito alla donna di poter scegliere”.

La proposta della docente è di agire a monte. “Se vogliamo ridurre l’aborto volontario non dobbiamo restringere la possibilità di accesso, ma allargare la capacità di proteggere la donna” sostiene Nappi. “Le donne non sono affatto contente di fare un aborto volontario. Se lo fanno c’è una ragione. Ci sono tante fragilità da considerare. Si può aver dimenticato una pillola, rotto un preservativo: allora entra in campo la pillola del giorno dopo. Questa però – mette in guardia la specialista – non è una risposta ai problemi delle donne perché -ribadisce – sarebbe sempre meglio fare una contraccezione ormonale sicura a monte. È per questo che dobbiamo favorirne l’accesso, soprattutto per quelle donne che possono trovarsi in maggiore difficoltà nella fascia adolescenziale e nelle donne adulte che, non sempre hanno la possibilità di rivolgersi allo specialista, o che non sono preparate culturalmente”.

In pratica, la pillola progestinica, anche se “è chiaro che non può rispondere alle esigenze di tutte le donne in tema di salute e benessere, è capace di inibire l’ovulazione” ribadisce con chiarezza Nappi. “Quindi se una donna ha bisogno di iniziare un contraccettivo o ha una condizione in cui prendeva una pillola contraccettiva, ma in quel momento non ha la prescrizione di quella abituale, può farsi dispensare una pillola altrettanto sicura, o anche più sicura, per la salute e la contraccezione e rivolgersi poi per la prescrizione dal suo medico. In buona sostanza – riassume – tutte le persone che si trovano nella necessità di mettere al primo posto l’efficacia contraccettiva hanno la possibilità di acquistare un prodotto senza passare dal medico”.

È charo che in quadro “il farmacista  ha un ruolo fondamentale” evidenzia Nappi. “Può dare informazioni sul tipo di contraccettivo, verificare, in prima battuta che non ci siano controindicazioni, come una patologia ormono-dipendente e indicare di rivolgersi al medico di medicina generale, piuttosto che al ginecologo”.

“Prendere una pillola progestinica in farmacia senza ricetta”  conclude l’esperta “deve diventare un elemento di sicurezza per le donne, uno strumento perché le donne si rivolgano sempre con maggiore fiducia a chi si occupa di salute riproduttiva e sessuale, per fare una contraccezione consapevole e il più possibile in linea con i bisogni e la salute delle donne, con meno barriere, date le attese per prendere un appuntamento al Cup, con il ginecologo o con il proprio medico”. 

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