Roma, 28 settembre – Incontro al più alto livello istituzionale, nella mattinata di ieri, per i rappresentanti delle professioni sanitarie, socio-sanitarie, socio-assistenziali e del volontariato, ricevuti in delegazione al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (al centro della foto; accanto, alla sua destra, il presidente della Fofi Andrea Mandelli e, alle sue spalle, il vicepresidente Luigi D’Ambrosio Lettieri).
Un incontro fortemente atteso dalle 31 professioni sanitarie e socio-sanitarie presenti in Italia, un “popolo” di oltre un milione e mezzo di professionisti, che hanno avuto l’importante occasione di farsi ascoltare in via diretta, attraverso i loro rappresentanti, dal Capo dello Stato, che ha così avuto modo di ascoltare da chi vive quotidianamente la difficile ma vitale sfida di tutelare la salute del Paese quali siano i principali nodi da sciogliere per garantire a ogni cittadino la salvaguardia del primo e più importante bene esistenziale, giustamente tutelato dalla nostra Carta costituzionale.
“Le professioni sanitarie e socio-sanitarie” hanno detto i rappresentanti delle Federazioni e dei Consigli “sono, da sempre, accanto a chi soffre e ha bisogno del loro aiuto. Lo hanno dimostrato in particolare nelle fasi più dure della recente pandemia. Ora sono pronte ad affrontare tutte le necessità di prevenzione riabilitazione e cura dei cittadini, nelle strutture sanitarie e, soprattutto, nell’assistenza sul territorio e domiciliare, in virtù dei mutati bisogni e dei cambiamenti demografici che vedono un aumento esponenziale della popolazione anziana e dei malati cronici e con nuovi modelli organizzativi da adottare e adattare in ospedali, pronto soccorso e sul territorio, anche con il coinvolgimento della rete delle farmacie aperte al pubblico“.
La delegazione delle Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini delle professioni sanitarie e sociosanitarie ha anche illustrato le problematiche che derivano dalla grave carenza di professionisti, fenomeno che senza soluzioni immediate rischia di mettere a repentaglio l’attuazione dello stesso articolo 32 della Costituzione. Si dovranno definire dunque azioni per intervenire non solo sul reclutamento, ma anche per l’incremento della forza attrattiva delle professioni socio-sanitarie in generale e del loro impiego nel Servizio sanitario nazionale.
Federazioni e Consigli nazionali hanno anche illustrato i molteplici eventi promossi su tematiche d’interesse generale quali: i valori etici; le prescrizioni deontologiche; la formazione continua; la sicurezza delle cure, delle persone assistite e degli stessi operatori socio-sanitari.
“L’incontro con il Presidente Mattarella” è il commento delle professioni, affidato a una nota congiunta “è un momento significativo, carico di emozione, che ancora una volta, dopo la partecipazione voluta dal Capo dello Stato alla manifestazione del 2 giugno e la medaglia d’oro al valore della sanità pubblica assegnata a tutte le professioni, riconosciuto il ruolo determinante dei professionisti per la tutela della salute pubblica, consolidando così l’alleanza tra i rappresentanti istituzionali delle professioni e dello Stato di cui gli Ordini e le relative Federazioni e Consigli nazionali sono organo sussidiario”.
“L’impegno di chi lavora per la tutela della salute è di curare e assistere tutti, anche prevenendo per quanto possibile la diffusione delle patologie e delle disabilità. Per noi” concludono i rappresentanti delle professioni “il tempo di relazione è tempo di cura, perché non si basa sulla quantità, ma sulla qualità del rapporto con la persona e sulla sua intenzionalità, perché nessuno venga mai lasciato da solo”.