Roma, 29 settembre – È stata firmata ieri, presso l’Aran, l’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo alla dirigenza sanitaria per il triennio 2019-2021, che riguarda 135mila professionisti del Servizio sanitario nazionale (120.063 medici e 14.573 dirigenti sanitari non medici). Le risorse per il contratto ammontano a 618 milioni e si prevede un aumento di 289 euro medi al mese per 13 mensilità e oltre 6mila euro di arretrati pro capite. Il nuovo Ccnl è stato firmato da tutte le sigle sindacali.
Immediato e soddisfatto il commento del ministro della Salute Orazio Schillaci (nella foto): “Per mettere fine al grave ritardo accumulato negli ultimi anni il governo Meloni si era impegnato da subito ad accelerare il rinnovo contrattuale del comparto sanità 2019-2021 e personalmente ho assicurato ai sindacati il pieno sostegno alle giuste aspettative dei lavoratori” dichiara il titolare del dicastero in una nota. “L’accordo è un risultato importante che introduce novità significative sia sul piano economico che per le condizioni di lavoro. È un punto di arrivo ma anche di partenza. Ora è necessario programmare con il Mef le risorse per il rinnovo del biennio 2022-2024 per non accumulare ulteriori ritardi”.
“Accanto a ciò prosegue il nostro impegno per il rilancio del comparto sanitario pubblico” conclude la nota del ministro. “Stipendi più alti e una migliore organizzazione del lavoro per rendere di nuovo attrattive le professioni sanitarie e colmare la carenza di medici e infermieri nel servizio sanitario pubblico”.
