banner
mercoledì 15 Gennaio 2025
banner

Asl Rm4, convegno su vaccini e responsabilità professionale di medici, farmacisti e Ip

banner

Roma, 2 ottobre – Medici, infermieri e farmacisti vaccinatori sono i soggetti professionali che devono farsi carico della responsabilità di un atto sanitario, la vaccinazione, che la comunità scientifica internazionale ha riconosciuto come uno degli strumenti di salute pubblica più sicuri ed efficaci di tutti i tempi. E proprio di quella responsabilità si è diffusamente parlato e discusso lo scorso 30 settembre a Santa Severa (Roma) nel convegno Vaccini in legge, promosso dal Servizio Vaccinazioni della Asl Roma 4, accreditato ai fini Ecm e magistralmente organizzato e moderato da Maria Teresa Sinopoli e Clara Fusillo, responsabili rispettivamente della Uoc Attività di prevenzione rivolte alla persona e della Uos  Vaccinazioni della stessa Asl Rm4.

Dopo l’introduzione ai lavori del direttore generale della Asl Rm4 Cristina Matranga (nella foto) e una  puntuale, esaustiva e soprattutto chiarissima analisi sulle caratteristiche dei vaccini di  Roberto Ieraci, infettivologo ed esperto delle strategie vaccinali per la Regione Lazio, un panel di relatori di riconosciuta competenza (Pasquale G. Macrì, Lorenzo Menozzi, Alessandra Barca, Enrico Volpe, Carlo Turci, Stefano Sgricia, Giuseppe Guaglianone e Gloria Di Gregorio) si sono soffermati, da varie angolazioni, sulla  responsabilità professionale, argomento di vitale interesse per tutti gli operatori e particolarmente denso di criticità e implicazioni, puntualmente messe in luce e chiarite dai vari interventi succedutisi.

In particolare, fatta salva l’imprescindibile necessità di circoscrivere gli ambiti di sicurezza e di responsabilità, ovviamente  tutelati dalla legge, è stato messo in luce come l’attuale apparato normativo non sempre snellisca l’operatività e sia dunque necessario apportare opportuni correttivi, ad esempio su aspetti come la scheda anamnestica, il consenso informato e gli Rcp, anche in relazione alle diverse tipologie di pazienti.

Gli interventi, da direzioni diverse, sono alla fine pervenuti a una conclusione sostanzialmente univoca: ogni azione calata nel singolo profilo sanitario, del medico, dell’infermiere e del farmacista, con alla base l’attenzione a procedure, a linee guida e alla deontologia professionale, pur nel rispetto dei ruoli e delle competenze che deve sempre essere garantito, deve traguardare quell’integrazione professionale tra le diverse professioni sanitarie che è condizione indispensabile per il potenziamento e la rivalutazione dell’assistenza sanitaria territoriale, oltre a essere pienamente coerente con quella che vuole essere la pietra d’angolo della sanità moderna, ovvero l’approccio One Healt.

L’auspicio (che è però anche un obiettivo perseguibile) è che con questi presupposti e con l’impegno dell’intera classe sanitaria a favore della corretta informazione alla popolazione, si possa anche pensare di abbandonare ogni forma di obbligatorietà nell’esecuzione delle vaccinazioni, considerandole tutte come raccomandate.

“Grosse sfide ci aspettano, sfide che richiedono sforzi coordinati, per cui la farmacia, che da sempre ha rappresentato quel presidio di prossimità più agevolmente raggiunto dai cittadini, dovrà vedersi pienamente integrata nel sistema distrettuale dell’assistenza sanitaria” ha commentato il vicepresidente dell’Ordine dei farmacisti di Roma Giuseppe Guaglianone (nella foto), tra i relatori del convegno nella sua qualità di direttore dell’Area del Farmaco della Asl Rm4. “Da qui, la necessità di riconoscere al farmacista – anche in termini economici – quelle competenze e quelle professionalità che gli hanno conferito, con non poche responsabilità, un ruolo di strategica importanza nella sanità pubblica”.

banner
Articoli correlati

i più recenti

I più letti degli ultimi 7 giorni