Roma, 16 ottobre – “Non ci saranno sicuramente altre proroghe”, dopo la scadenza del 31 dicembre 2023, per raccogliere i crediti Ecm necessari per non risultare inadempienti con gli obblighi formativi del triennio 2020-2022, prorogato di un anno.
Lo ha ribadito a chiare lettere, in un’intervista a Sanità Informazione, il ministro della Salute Orazio Schillaci (nella foto), assicurando che in ogni caso il suo ministero prenderà tutte le iniziative necessarie per favorire i professionisti sanitari a fare corsi di formazione al fine di evitare “di subire i provvedimenti previsti dalla legge” (tra i quali è prevista anche la sospensione dall’Ordine).
“Metteremo in campo tutte le iniziative a favore dei professionisti sanitari al fine di evitare le sanzioni che la legge prevede” ha detto Schillaci. “Proprio grazie al lavoro della Commissione Ecm e con l’aiuto degli Ordini professionali stimoleremo i professionisti sanitari a fare corsi di formazione per raggiungere il numero di crediti necessario, per evitare di subire i provvedimenti previsti dalla legge, nella considerazione – ha voluto ribadire il ministro – che non ci saranno sicuramente altre proroghe».
Schillaci ha riservato una considerazione anche all’imminente emanazione (annunciata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso) dei decreti attuativi della Legge Gelli-Bianco (la n.24 del 2017), e segnatamente alla norma a che impedirà di accedere alla copertura assicurativa (lasciandoli così privi di protezione in caso di contenzioso a loro carico) ai professionisti che non avranno raccolto almeno il 70% dei crediti formativi richiesti nel triennio 2023-25. I professionisti, spiega Schillaci, “dovranno sanare necessariamente la loro posizione al fine di evitare di rimanere scoperti dalle tutele delle proprie compagnie assicurative”.
Intanto il 13 ottobre si è insediata la Commissione nazionale Ecm, rinnovata con le nuove nomine da parte del ministero della Salute, che si dovrà occupare anche di trovare una soluzione per compensare i crediti mancanti dei professionisti che non sono riusciti a rimanere alla pari con il fabbisogno formativo dei precedenti periodi, oltre che di individuare modalità efficaci per salvaguardare la necessità di portare i sanitari a essere più aderenti agli obblighi formativi (anche se va osservato, al proposito, che l’adempimento degli obblighi Ecm conferma un trend in crescita: in questo triennio i professionisti hanno infatti conseguito più crediti rispetto al precedente, quando già avevano raggiunto più crediti rispetto al passato).
La Fofi ha confermato come suo rappresentante in seno alla Commissione nazionale Giovanni Zorgno (nella foto), componente del Comitato centrale della Federazione degli Ordini e responsabile del Comitato scientifico di Fofi Provider Ecm. Sarà lui a portare in seno all’organismo nazionale per l’Ecm le stanza della professione farmaceutica, a partire da quella di ampliare l’utilizzo dell’istituto dell’autoformazione, nonché di procedere, più in generale, a una revisione del sistema Ecm secondo un approccio sempre più premiale nell’aggiornamento professionale degli iscritti.