Roma, 2 novembre – “La ricerca è garanzia di futuro. La ricerca è la cura: questo il motto che avete scelto per questa edizione. La ricerca di ieri è già diventata la cura di oggi, la ricerca di oggi sarà la cura di domani. Eppure, dopo tanta evidenza, dopo che è stato dimostrato nella drammatica esperienza della pandemia che i costi umani sarebbero stati di gran lunga maggiori senza la scoperta dei vaccini in tempi rapidi, continuano a circolare teorie irragionevoli e anti-scientifiche. Non soltanto offuscano la visione del bene comune, ma sovente minacciano la salute stessa dei cittadini, contravvenendo alla prescrizione dell’articolo 32 della Costituzione, secondo il quale la salute è, insieme, fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Queste le parole, impossibili da equivocare, che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (nella foto in un momento del suo intervento) ha pronunciato in occasione della celebrazione de I giorni della ricerca tenutasi il 29 ottobre al Quirinale (nell’occasione, come riferito dal nostro giornale, è stato conferito a Federfarma il Premio Airc Credere nella Ricerca)
“Nell’epoca dell’intelligenza artificiale e della più grande accelerazione della scienza, la diffusione della conoscenza” ha lamentato il capo dello Stato “continua a mescolarsi con il suo opposto. È un paradosso della nostra modernità. Anche per questo I giorni della ricerca sono un’occasione preziosa”.