Roma, 6 novembre – La percezione, ormai largamente diffusa anche se erronea, che Covid non sia più un pericolo è con ogni probabilità uno dei grandi ostacoli che impediscono un’adeguata adesione alla campagna vaccinale contro il Sars CoV 2 lanciata dal ministero della Salute e che nelle Regioni, nella maggior parte dei casi, ha avuto inizio lo scorso 16 ottobre 2023.
Lo stesso ministero – che del pericolo è invece pienamente consapevole e si preoccupa per un possibile incremento dei decessi – si è così visto costretto a intervenire per rilanciare la campagna di immunizzazione, con l’invio di una circolare alle Regioni per invitarle a una maggiore sollecitudine nel promuovere attivamente le vaccinazioni per i soggetti più a rischio, migliorando per quanto possibile l’organizzazione e l’accesso alla somministrazioni dei vaccini.
“Tenuto conto che l’andamento dell’attuale campagna vaccinale anti Covid vede ancora un ridotto numero di vaccinazioni e che alla scrivente Direzione generale, sin dall’inizio della campagna 2023-24, giungono giornalmente segnalazioni da parte dei cittadini in merito a difficoltà di accesso alla vaccinazione” si legge nella circolare a firma del direttore generale Francesco Vaia (nella foto) “si raccomanda di implementare le più opportune misure organizzative, con particolare riferimento alla collaborazione operativa dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e delle farmacie, atte a garantire una maggiore offerta attiva della vaccinazione alle persone a rischio di sviluppare forme gravi della malattia”.
“Si raccomanda, inoltre, di rafforzare le attività di comunicazione e informazione e di rendere possibile ai cittadini la prenotazione della vaccinazione anti-Covid tramite piattaforma regionale online” continua la circolare, per poi concludere, in risposta alla richiesta di chiarimenti da parte di alcune Regioni sul consenso informato alla vaccinazione Covid, che “per lo stesso possono essere utilizzate le procedure regionali già previste per le altre vaccinazioni”.