Roma, 7 novembre – L’inarrestabile progressione dell’incidenza del diabete, che colpisce fasce d’età sempre più giovani, può essere rallentata e fermata soltanto investendo in nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione primaria (screening e interventi sugli stili di vita) e su un nuovo modello assistenziale che, anche alla luce delle direttrici del Pnrr, punti sull’integrazione multi-professionale e sulla prossimità dei team specialistici e garantisca l’accesso all’innovazione, tecnologica e farmacologica, in maniera equa su tutto il territorio nazionale.
Questo l’assunto sul quale si confronteranno gli oltre 1.500 ospiti attesi ai lavori del XXIV Congresso nazionale dell’Associazione medici diabetologi (Amd), avviato domenica scorsa a Firenze, dove si concluderà domani, 8 novembre. L’assise scientifica ha già incassato il messaggio del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha sottolineato come il dicastero sia consapevole della gravità della patologia e del forte impatto che essa ha sulla vita quotidiana delle persone. “Siamo impegnati nel rafforzare la prevenzione e garantire l’accesso a cure di alta qualità, promuovere la ricerca scientifica e sostenere l’innovazione nell’ambito clinico e terapeutico” ha assicurato il ministro nel suo saluto ai congressisti.
Il programma scientifico del congresso (intitolato Dalla ricerca alla pratica clinica, dall’ospedale al territorio: da Firenze per un nuovo Rinascimento nell’assistenza alle persone con diabete), particolarmente ricco di spunti di riflessione, si pone l’obiettivo di aprire il confronto sui principali temi di attualità in ambito diabete per orientare il futuro della diabetologia italiana, che vanta un modello assistenziale di assoluto rilievo nel panorama europeo, ma che ha di fronte a sé numerose sfide cliniche, terapeutiche e organizzative.
“Si dice che il diabete rappresenti il prototipo delle malattie croniche, ciò suggerisce che trovare delle strategie efficaci per la prevenzione, gestione e il trattamento del diabete è funzionale anche per affrontare tutte le altre patologie ‘a lungo termine’, che rappresentano la vera sfida per Paesi come l’Italia, a economia matura, bassa natalità e invecchiamento crescente” afferma il presidente nazionale Amd Graziano Di Cianni (nella foto). “Per procedere in questo senso però è essenziale mettere a sistema un percorso integrato che tenga conto di tutti gli attori coinvolti nell’assistenza alle persone con diabete e tutti gli strumenti utili per migliorare l’efficienza della presa in cura. Il team diabetologico – composto da diabetologi, infermieri, podologi, psicologi, dietisti ecceter. – è il solo che può garantire al paziente un’assistenza a 360 gradi”.
Non è però tutto, secondo Di Cianni, per il quale è anche fondamentale “premere l’acceleratore sulla telemedicina, per essere più vicini ai pazienti, e sulla digitalizzazione in sanità per un utilizzo intelligente dei dati sanitari a sostegno di una qualità di cura sempre migliore a beneficio della salute delle persone e del nostro Servizio sanitario nazionale”.
“Il dilagare sempre più diffuso di malattie croniche come diabete e obesità rappresenta un problema sanitario di assoluta rilevanza per il nostro Paese e sul quale è necessario agire ora” aggiunge Riccardo Candido, vice presidente nazionale Amd. “Come correttamente emerso durante la prima giornata di lavori congressuali, è prioritario intervenire sul tema della prevenzione per ridurre l’impatto di patologie metaboliche e ridisegnare un modello assistenziale per il diabete che tenga conto dei reali bisogni dei nostri pazienti: per fare questo sono necessarie risorse, ma soprattutto un utilizzo ottimale di queste, per un rinascimento della diabetologia sul territorio, all’interno dei nuovi setting assistenziali, come le Case della Salute nelle quali il diabete e i team diabetologici dovranno continuare a mantenere una loro identità e specialità”.
L’Associazione Medici Diabetologi, a quasi 50 anni dalla sua fondazione e con oltre 2.700 soci, continua ad investire sulla formazione dei medici diabetologi attraverso percorsi educativi innovativi, come gli Scientific Talk e le Summer School Amd, ma anche nell’ambito della formazione manageriale grazie ad importanti partenership con diverse università italiane.