Roma, 13 novembre – Estendere la vaccinazione in tutti i presidi sanitari possibili, a supporto delle persone più fragili, prevedendo la vaccinazione Covid per i soggetti fragili là dove si trovano, a partire dalle strutture ospedaliere. Queste le nuove indicazioni contenute nell’ultima circolare diramata dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia (nella foto) alle Regioni lo scorso 9 novembre e praticamente “firmata” digitalmente nel corso del convegno La vaccinazione in farmacia, promosso da Federfarma Lazio con il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio, tenutosi in pari data.
“Sono loro oggi a rischiare di più”, ha voluto sottolineare Vaia nel corso dell’incontro, del quale riferiamo più diffusamente in altra parte del giornale.
La nuova circolare raccomanda di “implementare l’offerta attiva delle vaccinazioni ai soggetti con condizioni di rischio per patologia/stato immunitario. Fermo restando il contributo e il ruolo dei dipartimenti di prevenzione, dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, nonché delle farmacie, e in considerazione delle strutture coinvolte nel percorso clinico assistenziale nelle diverse fasi di presa in carico del soggetto fragile (es. ricovero, visite ambulatoriali, assistenza domiciliare, assistenza presso le strutture sociosanitarie e socio-assistenziali territoriali, ecc.) – si legge nel documento – è opportuno coinvolgere anche la rete specialistica sia a livello ospedaliero che territoriale (es. soggetti in follow-up ambulatoriale per patologia o che accedano all’ospedale in regime di ricovero, soggetti ospiti di strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali), facilitando così la tempestiva adesione dei pazienti alle campagne vaccinali”.
“L’erogazione delle vaccinazioni raccomandate può avvenire direttamente presso il servizio che ha in carico il paziente” conclude la circolare “ferma restando la possibilità di ricorrere, a tal fine, a protocolli interdipartimentali e/o interaziendali”.