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mercoledì 15 Gennaio 2025
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Lazio, al via progetto pilota per estendere a tutti le vaccinazioni in farmacia

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Roma, 13 novembre – Ampliare le possibilità di accesso ai vaccini per tutta la popolazione adulta rendendoli disponibili nelle farmacie del Lazio entro la fine del 2023. Questo il progetto annunciato a Roma il 9 novembre scorso in occasione del convegno La vaccinazione in farmacia, promosso da Federfarma Lazio con il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio, alla presenza – tra gli altri – di Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute (nella foto del titolo un momento dei lavori).

Ad annunciare l’iniziativa è stato Eugenio Leopardi, presidente della Federfarma regionale (nella foto), spiegando che è in corso la messa a punto di un accordo con la Regione Lazio che – guardando sia alle buone pratiche già adottate da altre Regioni sia a pratiche innovative finalizzate facilitare l’accesso dei cittadini a vaccinazioni oggi considerate fondamentali – contribuisca in modo concreto e importante allo sviluppo dell’immunizzazione della popolazione.

Oltre ai vaccini contro Covid e influenza, per i quali è assolutamente necessario promuovere l’accesso di anziani e persone fragili,  Leopardi ha fatto riferimento al vaccino contro il papillomavirus (Hpv), rivolto sia alle donne sia agli uomini, e al vaccino contro l’Herpes zoster.
A fare il punto sulla situazione della campagna vaccinale 2023-24, partita a metà ottobre senza ottenere, almeno fin qui, i risultati sperati, è stato proprio il direttore generale della Prevenzione del dicastero Vaia, affermando esplicitamente che “il numero delle vaccinazioni è ancora insufficiente”. Un problema, quello della scarsa risposta dei cittadini, emerso fin da subito e che il ministero si era subito adoperato di contrastare: “Ho emanato una prima circolare (lo scorso 3 novembre, NdR) per invitare le Regioni ad aumentare l’impegno sul piano della comunicazione e sul piano organizzativo, utilizzando tutti i setting assistenziali, a partire dal presidio di prossimità che è la farmacia” ha detto Vaia al riguardo. “Il vaccino deve essere visto come farmaco di prossimità, immediatamente fruibile dal cittadino, e la farmacia è il presidio più facilmente accessibile anche per la vaccinazione dei minori. Da atto medico, come previsto dal regio decreto del 1934 ancor in vigore,  la vaccinazione deve trasformarsi in atto sanitario”.

Intanto, Vaia ha colto l’occasione per annunciare – praticamente in tempo reale – il varo di una nuova circolare alle Regioni, per chiedere di estendere la vaccinazione in tutti i presidi possibili, anche le strutture ospedaliere, a supporto delle persone più fragili, prevedendo la vaccinazione Covid per i soggetti fragili là dove si trovano, ovvero nelle strutture ospedaliere. “Sono loro oggi a rischiare di più”, ha sottolineato Vaia. Per i contenuti della circolare, rimandiamo a questo articolo pubblicato sul giornale di oggi.

Sulla necessità di un maggiore coinvolgimento dei presidi di prossimità ha subito concordato il presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonio Aurigemma, con un richiamo diretto alla capillarità delle farmacie sul territorio: “La prevenzione vaccinale è una risorsa per la salute dei cittadini e uno strumento per abbattere i costi del Servizio sanitario” ha detto il rappresentante dell’assemblea regionale. “La nostra Regione vuole dare a tutti la possibilità di usufruirne sotto casa”. Aurigemma ha anche annunciato l’intenzione di portare le informazioni sui benefici della prevenzione vaccinale nelle scuole, attraverso messaggi mirati e “su misura” per i ragazzi.

Al convegno di Federfarma Lazio è intervenuto anche il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, che ha ricordato come il coinvolgimento dei farmacisti nell’attività di prevenzione vaccinale sia assolutamente funzionale a soddisfare l’esigenza di garantire ai cittadini maggiore prossimità, facilità di accesso e informazione sulla vaccinazione,  come dimostrato con efficacia durante le passate campagne anti-Covid e antinfluenzale.  “Siamo pronti ad ampliare il nostro apporto nella somministrazione dei vaccini, dall’Herpes zoster, come già sperimentato in alcune Regioni, allo pneumococco, all’Hpv, al fine di raggiungere gli obiettivi di copertura stabiliti dalle autorità sanitarie per le diverse categorie e fasce d’età” ha detto Mandelli, ribadendo che “i farmacisti di comunità rappresentano il primo presidio sanitario per i cittadini e, come tali, ricoprono un ruolo di primo piano nelle reti per la prevenzione sul territorio. Siamo pronti”.

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