Roma, 13 novembre – Via libera della Fda, l’agenzia regolatoria federale USA, al farmaco tirzepatide di Eli Lilly (Mounjaro è il nome della specialità), già utilizzato contro il diabete di tipo 2, come terapia anti-obesità e per il controllo del peso. La molecola farà concorrenza sul mercato alla semaglutide di Novo Nordisk, commercializzata in due versioni, con il nome di Ozempic e Wegovy, entrambe già approvate contro l’obesità (e per le quali l’azienda danese ha recentemente annunciato un investimento di sei miliardi di dollari per potenziare la produzione),
La decisione dell’Fda rende ufficiale l’uso di un medicinale già ampiamente prescritto off-label per perdere peso. “L’obesità e il sovrappeso sono delle condizioni gravi che possono essere associate ad alcune delle principali cause di morte come le malattie cardiache, l’ictus e il diabete” ha affermato John Sharretts, direttore della Divisione del diabete, dei disturbi lipidici e dell’obesità della Fda, motivando le ragioni della decisione dell’autorità regolatoria. “Alla luce dell’aumento dei tassi di obesità e sovrappeso negli Stati Uniti, l’approvazione odierna risponde a un’esigenza medica insoddisfatta”.
Colpisce come, appena 48 ore dopo quella della Fda), anche il Chmp dell’Ema abbia acceso il semaforo verde per Mounjaro, che a partire dal 2024 potrà essere prescritto per il trattamento dell’obesità (come supporto alla dieta e all’attività fisica) anche nei Paesi dell’Unione europea. Il testa a testa tra l’azienda statunitense e Novo Nordisk nella terapia medica dell’eccesso di peso, dunque, si allarga subitto su scala globale.
Sempre a proposito di antidiabetici impiegati contro l’obesità, merita di essere segnalata anche la notizia che questi medicinali potrebbero in prospettiva essere resi disponibili anche per i bambini dai 6 anni in su. Secondo un lancio di Adnkronos Salute che fa riferimento a quanto pubblicato da diversi media internazionali, Elli Lilly da una parte e Novo Nordisk dall’altral stanno lavorando a test per la popolazione pediatrica. La Eli Lilly progetta di testare tirzepatide (Mounjaro), su bambini e adolescenti dai 10 ai 18 anni con diabete di tipo 2 non adeguatamente sotto controllo che sono in sovrappeso o clinicamente obesi, secondo quanto si legge sul sito web della compagnia nell’annuncio di avvio arruolamento.
“Lo scopo di questo studio è saperne di più sulla sicurezza e l’efficacia della tirzepatide rispetto al placebo nei bambini o negli adolescenti con diabete di tipo 2 che assumono metformina, o insulina basale, o entrambi”, ha scritto l’azienda.
Anche Novo Nordisk, riportano varie testate, sta conducendo una sperimentazione con il suo farmaco semaglutide (Ozempic/Wegovy). Secondo il registro del governo statunitense, Novo Nordisk analizzerà l’effetto che semaglutide ha sul peso corporeo dei pazienti di età compresa tra 6 e 18 anni obesi o in sovrappeso. Secondo l’agenzia Bloomberg, questa azienda starebbe testando anche un’altra molecola, liraglutide (Saxenda), sui bambini di 6 anni o più. Il farmaco era stato approvato nel 2020 per la gestione del peso nei pazienti over 12 obesi.
Questi prodotti delle due aziende fanno parte di una nuova classe di farmaci iniettabili, attraverso penne pre-riempite, per il trattamento di queste due condizioni. La loro popolarità è esplosa sia per l’impatto che si riesce a ottenere sul fronte della gestione del diabete e in termini di chili persi, sia sull’onda dei post social e delle dichiarazioni di influencer e di alcune celebrity (tra cui Elon Musk) che hanno reso noto di averli utilizzati per dimagrire. Tanto che nei mesi scorsi, intorno a marzo, è esploso il problema della carenza di semaglutide che, nella sua versione anti-diabete veniva utilizzato off-label per perdere peso, svuotando gli scaffali e rendendolo introvabile per i pazienti diabetici.