Roma, 20 novembre – “Le infezioni resistenti ai farmaci antimicrobici provocano ogni anno oltre 35.000 decessi nelle Nazioni europee e purtroppo circa un terzo di questi decessi avviene in Italia. L’uso eccessivo e improprio di antibiotici in ambito umano, veterinario e zootecnico, insieme alla diffusione purtroppo ancora elevata dalle infezioni correlate all’assistenza sanitaria, sono i principali fattori alla base dello sviluppo dell’antimicrobico-resistenza”.
Queste le parole del Ministro della Salute Orazio Schillaci (nella foto) nell’intervento di apertura dell’evento, tenutosi a Roma venerdì scorso, 17 novembre, in occasione della Giornata europea per l’uso consapevole degli antibiotici (European Antibiotic Awareness Day) per fare il punto sulla situazione in Italia e sulle azioni previste dal Piano Nazionale di contrasto all’Amr (Pncar 2022-2025), che è stato anche l’occasione per presentare la nuova campagna di informazione e sensibilizzazione di Aifa e ministero della Salute per l’uso consapevole degli antibiotici, con la giornalista e conduttrice televisiva Francesca Fagnani (nella foto del titolo) nelle vesti di testimonial.
“Dai dati della Tessera sanitaria” ha detto il titolare del dicastero “si stima che nel 2022, tre persone su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con livelli d’uso più elevati nei bambini fino a 4 anni di età e nelle persone con più di 75 anni. Questo fa capire quanto sia urgente promuovere un uso appropriato degli antibiotici, facendo leva sulla corretta informazione, sulla responsabilità individuale e sul miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva. Per questo, lanciamo da oggi insieme ad Aifa la campagna di informazione e sensibilizzazione che, grazie alla collaborazione del Dipartimento dell’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarà diffusa ampiamente su tv, radio e altri canali di comunicazione” ha quindi concluso il ministro, ringraziando la testimonial Francesca Fagnani, protagonista dello spot (disponibile per la visione a questo link).
La Giornata europea, celebrata sabato scorso, 18 novembre, è promossa dal Centro europeo per il Controllo delle malattie (Ecdc) e rilanciata dall’Oms, dal 18 al 24 novembre, come Settimana mondiale di sensibilizzazione sulla resistenza antimicrobica (World AMR Awareness Week), in collaborazione con la Woah, l’Organizzazione mondiale per la salute animale, la Fao, l’agenzia Onu per l’alimentazione e l’agricoltura e l’Unep, il Programma delle Nazioni unite per l’ambiente.
Una minaccia per la salute pubblica a livello mondiale
La resistenza antimicrobica (Amr), e in particolare agli antibiotici (AbrR), è una minaccia sanitaria sempre più significativa a livello globale, che genera gravi sfide sociali ed economiche. Il documento Global burden of bacterial antimicrobial resistance in 2019: a systematic analysis, pubblicato nel 2022 sulla rivista scientifica The Lancet, riporta una stima globale di 4,95 milioni (range 3,62–6,57) di decessi associati a infezioni causate da batteri resistenti registrate nel 2019, inclusi 1,27 milioni (95% UI 0,911–1,71) di decessi attribuibili a batteri Amr nel solo anno 2019. In tali stime non sono incluse le infezioni resistenti causate da altri tipi di microrganismi, come virus, funghi e parassiti. La pandemia COVID-19 ha aggravato questa situazione, anche nei paesi occidentali.
Alcuni dati
- Secondo una stima Ocse, fra il 2015 e il 2050, se le attuali tendenze non cambieranno, il trattamento delle infezioni resistenti, nei Paesi del G7, comporterà in media una spesa straordinaria, ogni anno, di circa 7 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più e l’Italia contribuirà a questo calcolo con circa 1,3 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più ogni anno.
- Nel 2019 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato la resistenza antimicrobica una delle 10 principali minacce per la salute pubblica a livello mondiale.
- Nel luglio 2022 la Commissione europea, insieme agli Stati membri, ha definito la resistenza antimicrobica una delle tre principali minacce prioritarie per la salute nella Ue.
- Secondo le stime più recenti il costante aumento della resistenza provocherebbe 10 milioni di decessi l’anno a livello mondiale e oltre 35 000 morti l’anno nell’Unione europea (compreso lo Spazio Economico Europeo). Circa un terzo dei decessi a livello europeo si verificano in Italia.
L’ultimo rapporto dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo, focalizzato sull’analisi dell’Amr nei paesi G7, ha evidenziato la necessità di un impegno maggiore, soprattutto in Italia, per contrastare l’impatto gravoso delle Ica (Infezioni correlate all’assistenza), anche in termini economici rispetto al bilancio dei sistemi sanitari. In media, il trattamento delle infezioni resistenti si traduce in una spesa straordinaria, ogni anno, di circa 7 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più (rispetto al trattamento delle infezioni non resistenti) nei Paesi del G7 tra il 2015 e il 2050, cui l’Italia contribuisce con circa 1,3 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più, ogni anno.
Antibiotico-resistenza, un approccio One Health
Sebbene la resistenza antimicrobica sia un fenomeno naturale, l’uso improprio e l’uso eccessivo di antimicrobici negli esseri umani, negli animali e nelle piante ne aumentano la frequenza. Per questo è molto importante accrescere e migliorare la comunicazione e le attività di sensibilizzazione in materia di resistenza antimicrobica e uso prudente degli antimicrobici a tutti i livelli, come mezzo per promuovere la conoscenza e un cambiamento dei comportamenti.
Anche per quest’anno il tema della campagna Oms resta Prevenire insieme l’antibiotico-resistenza , che richiama appunto al coinvolgimento di tutti i diversi attori, in tutti i settori, in ottica One Health, per preservare l’efficacia di questi importanti strumenti di cura. Solo collaborando si può sperare di contrastare efficacemente lo sviluppo e la diffusione della resistenza agli antibiotici.