Roma, 30 novembre – Se ne è andato, all’età di 94 anni, Alberto Ambreck, presidente di Federfarma dal 1987 al 1992, figura tra le più rilevanti e significative nella storia del sindacato nazionale dei titolari di farmacia privata.
Titolare a Milano di una farmacia storica in via Stradivari, fondata nel 1914 e rilevata da suo padre Carlo nel 1936, divenuta negli anni un presidio di riferimento per la cittadinanza milanese, Ambreck è stato presidente dell’Associazione chimica farmaceutica lombarda (l’Associazione provinciale di Milano) dal 1973 al 1997 e di Federfarma Lombardia dal 1980 al 1994, vivendo in prima persona e sempre in ruoli di primo piano e grande responsabilità (fino appunto alla già ricordata presidenza del sindacato nazionale) i grandi cambiamenti sociali che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese e l’evoluzione del ruolo stesso del farmacista.
Unanime il cordoglio della professione per la scomparso di un farmacista che – anche e soprattutto in ragione di una visione a un tempo pragmatica e proiettata al futuro, sostenuta con forza e convinzione, anche a costo di confronti bruschi e talvolta aspri – è stato un volano di innovazione e ha seminato intuizioni e idee che poi hanno germogliato.
Federfarma, con il suo presidente Marco Cossolo, ha subito manifestato “profonda tristezza” per la perdita di chi è stato un pezzo importante della sua storia, esprimendo le condoglianze alla famiglia e ai colleghi della Lombardia del consiglio di presidenza e degli uffici del sindacato nazionale.
Profondi il dolore e la costernazione, ovviamente, dei titolari di Milano e della Lombardia: “A nome di tutti i farmacisti milanesi e lombardi, porgo le più sentite condoglianze alla famiglia di Alberto Ambreck, amico e stimato collega che, per tanti anni, ha guidato con encomiabile capacità e lungimiranza l’Associazione provinciale, regionale e nazionale dei titolari di farmacia” dichiara commossa in una nota Annarosa Racca, presidente di Federfarma Milano, Monza Brianza e Lodi e di Federfarma Lombardia. “Grande uomo, grandissimo sindacalista e imprenditore, è stato pioniere e visionario di una professione in continuo divenire, con la sua presenza e partecipazione sempre in prima linea. Ricorderemo Alberto con affetto e immensa riconoscenza per l’impegno che così a lungo ha profuso per Federfarma e per i cittadini milanesi, contribuendo con la sua opera a valorizzare il ruolo delle farmacie e ad alimentare la fiducia nella figura del farmacista di comunità”.
Anche il presidente e il Consiglio direttivo dell’Ordine di Roma si stringono con profonda e sincera partecipazione al dolore dei familiari e dei colleghi lombardi per la scomparsa di Ambreck, così come la redazione di RIFday, alla quale mancheranno molto le sempre acute osservazioni, i rilievi critici e – talvolta – le espressioni di plauso che Ambreck, dalla prima uscita del giornale e fino a un paio di anni fa, non ha mai fatto mancare, sempre con il suo stile diretto fino alla ruvidità, che non riusciva però a mascherare – quando c’erano – il suo apprezzamento, la sua stima e la sua amicizia. Il nostro piccolo giornale ha avuto il privilegio di goderne, e questo prezioso lascito rende in qualche misura meno triste la sua scomparsa. Gli sia lieve la terra.