Roma, 22 dicembre – Anche il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, Andrea Mandelli (nella foto) ha ritenuto importante intervenire in occasione del 45° anniversario dell’istituzione del Ssn, nato con la legge di riforma sanitaria n. 833 del 23 dicembre 1978.
“La tempesta Covid è stata un banco di prova epocale per la sanità italiana, di cui ha messo in evidenza criticità e annosi problemi irrisolti, ma ci ha anche restituito una grande consapevolezza: il valore del nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn) e di quell’insostituibile patrimonio di competenze, passione ed energie che i professionisti sanitari mettono ogni giorno al servizio dei cittadini” argomenta Mandelli in una nota diffusa ieri. “È con questo spirito che dobbiamo festeggiare i 45 anni del Ssn e lavorare uniti per rispondere alla sfida che abbiamo davanti di modernizzarlo e renderlo sostenibile, preservandone i principi fondanti di universalità, uguaglianza e equità”.
“La tutela di un universalismo reale e compiuto, che è la vera ricchezza del nostro servizio sanitario non può che passare dal rafforzamento dell’assistenza sul territorio, cioè laddove convergono i principali bisogni di salute delle persone” aggiunge il presidente della Fofi. “Dall’istituzione del Ssn, la piramide demografica si è ormai invertita, con sempre più anziani con patologie croniche che avranno sempre maggior bisogno di cure a lungo termine e di un’assistenza di prossimità, e sempre meno giovani che sostengono la produttività del Paese. Il che suggerisce anche l’esigenza, non più rinviabile, di porre la prevenzione al centro nella sanità del futuro, a garanzia della sostenibilità del sistema, oltre che del miglioramento dello stato di salute della popolazione”.
“In questa prospettiva, i farmacisti hanno dimostrato di essere un pilastro fondamentale del servizio sanitario e un punto di riferimento insostituibile per i cittadini, per competenza, affidabilità e capacità di risposta ai loro bisogni. Consolidare la presenza dei farmacisti all’interno delle équipe multidisciplinari, sul territorio così come in ospedale” , conclude Mandelli “vuol dire contribuire a migliorare la qualità dell’assistenza, l’accesso ai servizi di prevenzione e alle cure, presupposti imprescindibili per assicurare l’uguaglianza dei cittadini rispetto ai diritti sanciti dall’articolo 32 della Costituzione”.