Roma, 30 gennaio – La situazione delle carenze sul mercato degli enzimi pancreatici, denunciata nei giorni scorsi dal cantante Fedez e finita sulle pagine di giornali, telegiornali e siti informativi, era stata affrontata dall’Aifa fin dall’autunno scorso, quando – dopo un confronto con il titolare/concessionario di vendita (Viatris Italia Srl) e in accordo con lo stesso – l’agenzia regolatoria nazionale aveva diramato una nota informativa rivolta agli operatori sanitari che rappresentava con chiarezza i termini del problema. Il farmaco – che surroga, quando compromesse, le funzioni del pancreas ed è necessario ai pazienti per assimilare il cibo – cominciò proprio nell’autunno 2023 a registrare importanti carenze sul circuito distributivo.
“A causa di problemi produttivi/elevata richiesta i medicinali a base di pancrelipasi Creon 10.000, Creon 25.000 e Creonipe 35.000″ spiegava l’Aifa nella nota del 25 ottobre 2023, “sono attualmente distribuiti in maniera contingentata; tale situazione si protrarrà presumibilmente fino al 31/12/2025. La carenza non è dovuta a problematiche di sicurezza o qualità ed è stata già comunicata all’Autorità regolatoria in accordo alla normativa vigente”.
L’Aifa invitava, dunque, gli operatori sanitari a prescrivere questi farmaci “solo per le indicazioni autorizzate, a informare i pazienti già in trattamento anche al fine di evitare fenomeni di accaparramento e a prescrivere Creon 10.000 e 25.000 e Creonipe 35.000 solo se strettamente necessario, nella minima dose efficace, e se per l’indicazione in questione non esistono valide alternative terapeutiche o se, per i pazienti in trattamento, non è possibile effettuare lo switch ad altri medicinali. Ciò al fine di garantire che le confezioni disponibili, in quanto limitate, siano utilizzate per le indicazioni per cui il medicinale non è sostituibile”.
La situazione di difficoltà non ha registrato da allora alcun miglioramento ma, nel frattempo, si sono moltiplicate le segnalazioni di pazienti a caccia del farmaco, e Fedez se ne è fatto portavoce nei giorni scorsi. Sul problema – dopo i chiarimenti del ministro Schillaci nel question time al Senato dei giorni scorsi, è intervenuto ieri anche il sottosegretario Marcello Gemmato (nella foto). che in una dichiarazione all’Adnkronos ha voluto ricordare che “l’Aifa consente alle strutture sanitarie l’importazione per analogo farmaco autorizzato all’estero. Oltre a questo, rivolgo l’invito alle farmacie, qualora non dovessero reperire il farmaco presso gli usuali fornitori, a effettuare l’ordine direttamente all’azienda produttrice”.
“La situazione è da tempo all’attenzione del ministero della Salute e dell’Agenzia italiana del farmaco, in costante dialogo con l’azienda produttrice per gestirne l’approvvigionamento sul territorio affinché venga garantita quanto possibile la continuità terapeutica del medicinale ai cittadini” ha poi ribadito Gemmato, che ha voluto ricordare come il tema dell’indisponibilità di alcuni farmaci nel nostro Paese sia stato “uno dei temi che ho voluto affrontare, già nei primi mesi da sottosegretario, tramite l’istituzione di un tavolo ad hoc per trattare tutte le questioni riguardo l’accesso, la disponibilità e la sostenibilità del bene farmaco per i cittadini”.
Sulla questione è intervenuta anche la stessa Viatris, l’azienda titolare dell’autorizzazione per commercializzare e distribuire gli enzimi pancreatici Creon in Italia, sollecitata telefonicamente dall’Ansa. “Siamo quotidianamente in contatto con l’azienda che si occupa della produzione per mitigare le difficoltà di fornitura e ridurre l’impatto sui pazienti” hanno detto all’agenzia i rappresentanti dell’azienda, confermando la difficoltà nella fornitura di Creon. Che però, spiegano da Vatris, sono dovute “all’alta richiesta a livello globale” e non, come ipotizzava qualcuno in un primo momento, “a problematiche di qualità, sicurezza o efficacia”. In ogni caso, la situazione non sembra ancora in via di risoluzione. Anzi, come già annunciato lo scorso ottobre, Viatris ha confermato che “le difficoltà nella fornitura si potrebbero protrarre fino al 31/12/2025”.