Roma, 1 febbraio – Diffondere (in tempi in cui le fake news regnano sovrane) corrette informazioni sanitarie e quella cultura della prevenzione che nel nostro Paese continua a essere una Cenerentola, e farlo estendendo la funzione educativa del farmacista al di là del bancone della farmacia: questi gli obiettivi del progetto sperimentale avviato (e appena concluso con ottimi risultati) dalla commissione scientifica di Mondofarmacia, associazione professionale molto nella Capitale e nella sua provincia, in collaborazione con l’Istituto comprensivo F. De Sanctis di Genzano di Roma.
Qui, in una scuola media, i farmacisti Gaia Piccioni, Morgana Pisano, Carmine Pompeo e Tito Piccioni (nella foto qui accanto e impegnato in una lezione nella foto del titolo), hanno tenuto quattro giorni di incontro, coinvolgendo ben 13 classi dell’istituto, per sensibilizzare gli studenti di seconda e terza media su tematiche cruciali per la salute e il benessere psicofisico, come l’importanza di un corretto stile di vita, la sana alimentazione e le dipendenze patologiche.
I quattro farmacisti, nel ruolo di insegnanti, hanno potuto illustrare ai ragazzi temi importanti e delicati, hanno condiviso con loro esperienze personali, hanno messo in campo e portato come esempio pratico le dinamiche che sovente si verificano in farmacia e come queste dinamiche, oltre che dai professionisti sanitari, possano e debbano essere gestite pro-attivamente da ciascun individuo che abbia a cuore se stesso e la propria salute.
L’iniziativa, accolta molto positivamente dall’istituto scolastico e (cosa che più conta) dal vivo interesse e apprezzamento degli studenti, ha confermato il ruolo educativo a 360 gradi del farmacista, a conferma della centralità di questo professionista all’interno della comunità di riferimento, ma anche della avvenuta trasformazione di una professione che non è più da tempo quella di meri dispensatori di terapie, ma è capace di assicurare una serie variegata di importanti servizi sanitari nella prossimità e di mettersi sempre al servizio del cittadino, se occorre anche in luoghi fisici diversi dalla farmacia, interloquendo positivamente con tutti e a ogni livello, a partire dalle classi di età più giovani, facendo prevalere gli “strumenti magici” che connotano da sempre il ruolo dei professionisti del farmaco (e non solo): capacità d’ascolto, interesse ai problemi delle persone, dialogo e confronto.
Proprio grazie a questi “arnesi del mestiere”, i farmacisti di Mondofarmacia sono riusciti a gestire nell’esperienza di Genzano le inevitabili, iniziali difficoltà di approccio con i ragazzi, a partire dai comportamenti disturbanti degli immancabili “giamburrasca” presenti in ogni classe, adattandosi rapidamente ai diversi contesti e “governando” con serena determinazione l’andamento delle lezioni e il comportamento delle classi. L’approccio empatico ha consentito non solo di attirare l’interesse e l’attenzione degli studenti, ma anche la loro fiducia, abbattendo il muro della diffidenza e generando un clima favorevole allo scambio e all’apprendimento di nozioni importanti, che certamente lasceranno sedimenti positivi nel percorso di formazione dei ragazzi.
La collaborazione tra farmacisti, professori e studenti realizzata a Genzano ha evidenziato il ruolo potente che le componenti vive di una comunità (in questo caso la scuola e la farmacia), lavorando di concerto a obiettivi condivisi, possono svolgere nel sociale. Il progetto educativo sperimentato a Genzano (replicabile in tutti gli istituti scolastici) ha arricchito chiunque vi abbia preso parte e ha pienamente soddisfatto i farmacisti di Mondofarmacia e le loro aspettative, dimostrando come l’educazione alla salute vada ben oltre i libri di testo e come possa contribuire alla crescita personale, professionale e all’acquisizione di una sempre più profonda consapevolezza nei ragazzi anche in una fascia d’età fragile come quella dai 12 ai 14 anni.