Roma, 6 febbraio – A partire dal 30 dicembre 2023, ibrutinib non può più essere prescritto in regime 648 per il trattamento dei linfomi non Hodgkin B della zona marginale recidivati/refrattari /R/R MZL) dopo almeno una linea di chemio-immunoterapia con anti-CD20 (vedi G.U. n. 302 del 29/12/2023).
A darne notizia, in una nota pubblicata ieri sul suo sito, è l’Aifa, aggiungendo che la prescrizione di ibrutinib in questa indicazione è pertanto off label ai sensi della Legge n. 94/98 e successive modificazioni, e non può essere rimborsata dal Ssn.
L’esclusione di ibrutinib dalla lista dei farmaci erogabili ex Legge 648/1996, spiega l’agenzia regolatoria nazionale, è legata al fatto che sono venute meno le condizioni di inclusione, in quanto, a seguito dell’estensione dell’indicazione terapeutica del medicinale Brukinsa (zanubrutinib) per il trattamento, in monoterapia, di pazienti adulti affetti da linfoma della zona marginale (Mzl) che hanno ricevuto almeno una precedente terapia a base di anticorpi anti-CD20, è ora presente un’alternativa terapeutica approvata e rimborsata, e non sono evidenziabili vantaggi economici rispetto all’alternativa autorizzata.
Per quanto riguarda i pazienti attualmente in trattamento con ibrutinib nell’indicazione in oggetto, la scelta su come proseguire la terapia dovrà essere valutata dal medico curante considerando le alternative disponibili e il rapporto beneficio/rischio individuale del paziente.