Roma, 12 febbraio – Si è celebrata ieri la Giornata mondiale del Malato, istituita nel giorno che ricorda la prima apparizione della Madonna alla piccola Bernadette Soubirous da San Giovanni Paolo II nell’ormai lontano 1992, con l’obiettivo dichiarato di richiamare l’attenzione di tutti non sulle malattie, ma su coloro che – uomini e donne – ne sono colpiti e debbono affrontare le sofferenze che ne derivano: sono loro, e non la loro patologia, che vanno curati e di cui bisogna prendersi carico.
Un messaggio che ha voluto ricordare, in occasione della Giornata 2024, anche Papa Francesco I (nella foto), esortando a prendersi cura “di chi soffre ed è solo, magari emarginato e scartato”, cooperando così “a contrastare la cultura dell’individualismo, dell’indifferenza, dello scarto e a far crescere la cultura della tenerezza e della compassione”, diventando “artigiani di vicinanza e di relazioni fraterne”. Un messaggio, quello del Santo Padre, perfettamente coerente con il tema scelto per la Giornata del Malato di quest’anno, Curare il malato curando le relazioni.
Sulla ricorrenza si è espresso anche il ministro della Salute Orazio Schillaci, in una nota dove ricorda che “la Giornata del Malato è un monito a non dimenticare che dobbiamo curare il malato e non la malattia. Prendersi cura di chi soffre significa assicurare le migliori cure e assistenza e garantire il tempo della relazione con il paziente, che è esso stesso tempo di cura. In questa direzione” assicura il ministro “va il nostro impegno e di tutti gli operatori sanitari che con professionalità e abnegazione si dedicano ai malati, ponendo sempre al centro la persona”.
Anche il presidente della Fofi Andrea Mandelli ha voluto esprimere a nome della Federazione professionale dei farmacisti la vicinanza di tutta la categoria alle persone che vivono l’esperienza della malattia e ai loro familiari, sottolineando il valore della relazione di cura e di fiducia che lega i farmacisti ai pazienti e alle comunità.
“La conoscenza e la relazione sono alla base del nostro lavoro quotidiano di farmacisti, in tutti gli ambiti in cui esercitiamo la professione, sul territorio, negli ospedali, nei settori della ricerca e dell’industria, per garantire cure di qualità e la migliore assistenza possibile ai pazienti” dichiara Mandelli. “Mettere al centro il paziente e i suoi bisogni significa esercitare un ascolto attivo, orientarlo nel percorso di cura, informarlo sulle terapie per renderlo più consapevole e aderente ai trattamenti. È in queste azioni che si esprime il senso profondo del nostro essere al servizio della salute delle persone, in tutti i presìdi del Servizio sanitario in cui siamo presenti, offrendo le nostre competenze umane e professionali e lavorando in stretta sinergia con gli altri professionisti dell’area sanitaria”. “
“Questa Giornata è anche un momento di riflessione sulle sfide che affrontano ogni giorno le persone malate e le loro famiglie” conclude Mandelli “e sulle risposte che il sistema sanitario è chiamato a dare ai cittadini per tutelare un valore fondamentale come la salute, obiettivo per il quale i farmacisti sono da sempre in prima linea, perché nessun paziente venga mai lasciato solo”.