Roma, 13 febbraio – “Un autogol per l’Europa”. Così il presidente di Farmindustria Marcello Cattani definisce il progetto di revisione della legislazione farmaceutica dell’Unione europea, la cui formulazione è da tempo bersaglio di critiche senza quartiere da parte del leader della sigla delle aziende del farmaco.
Per il comparto produttivo la proposta europea sulla riforma normativa del settore così come attualmente formulata è irricevibile. In particolare “la riduzione dei tempi di protezione della proprietà intellettuale rappresenta un elemento penalizzante rispetto a Stati Uniti, Cina, Singapore, India, Arabia Saudita, Emirati arabi, ovvero i distretti che stanno attirando le innovazione. E’ un autogol per i cittadini che avranno sempre meno farmaci innovativi, e per l’Europa stessa perché non sarà più in grado di attrarre capitali”, spiega Cattani all’agenzia Adnkronos Salute a margine dell’incontro sul tema organizzato dal presidente dalla X Commissione permanente del Senato, Francesco Zaffini, tenutosi giovedì scorso, 8 febbraio, per confrontarsi sul lavoro avviato a livello europeo sulla normativa nel campo dei medicinali.
La proposta europea non piace alle aziende italiane anche perché, a giudizio del presidente degli industriali, “parte da un presupposto ideologico anti-industriale che ha già determinato nel Vecchio continente la perdita, negli ultimi 20 anni, di circa un quarto degli investimenti in ricerca e sviluppo nel nostro settore rispetto agli Stati Uniti: oggi l’Ema approva 10 farmaci, 5,5 sono di ricerca americana, 2,5 cinese”.
Per Cattani “è arrivato il momento per l’Europa di decidere quale ruolo vuole ricoprire nella competizione globale. Finora non si è seduta al tavolo di chi decide il menù, ma è stata la pietanza, a causa di una politica ideologica e anti-industriale. La proposta di revisione della legislazione farmaceutica ne è un esempio evidente. Serve invece” sostiene il leader di Farmindustria “una visione strategica che consideri la salute una priorità, che riconosca l’innovazione farmaceutica, che garantisca la sostenibilità delle produzioni e che permetta gli stessi tempi di accesso alle terapie per i cittadini di tutti i Paesi”.
Il Governo “ha alzato la testa in Europa e sta facendo sistema per difendere la competitività e la proprietà intellettuale. Per questo riconosciamo un merito in particolare al ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, al ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto, al ministro della Salute Orazio Schillaci e al ministro del Mimit Adolfo Urso” ha detto ancora Cattani, sempre attento a esprimere pubblicamente e a voce alta il suo apprezzamento per l’operato del governo. per poi chiudere con un warning: “La partita della competizione mondiale non è ancora chiusa, ma se si vuole vincere questa sfida serve un significativo cambio di passo per l’Europa a vantaggio dei cittadini, dell’innovazione e dell’industria”