Roma, 27 febbraio -La borsa di Copenhagen non è certamente nelle posizioni di testa delle piazze finanziarie europee, appannaggio di Parigi, Francoforte, Milano, Londra e Madrid, ma non è nemmeno l’ultima. E merita perciò di essere segnalata la notevole performance di Zealand Pharma, azienda biofarmaceutica danese che dopo l’annuncio dei risultati molto più che promettenti ottenuti in fase di test da un farmaco per la terapia di una malattia del fegato ha visto il suo titolo letteralmente decollare e prendere il volo, segnando ieri un rialzo del 25,3% a 599 corone danesi, che lo issa in vetta all’indice Stoxx Europe 600.
Ne riferisce un lancio dell’agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor Plus, spiegando che Zealand Pharma ha annunciato che un trattamento sperimentale per l’obesità in sviluppo insieme a Boehringer Ingelheim ha prodotto “risultati rivoluzionari” in uno studio di fase II sul trattamento della steatosi epatica.
Lo studio che ha testato il survodutide per la cura della Mash, la steatoepatite associata a una disfunzione metabolica, ha raggiunto i suoi principali obiettivi primari e secondari, afferma un comunicato dell’azienda. Il test ha mostrato che l’83% degli adulti trattati ha registrato “un significativo miglioramento della fibrosi” ‘
“Il survodutide ha il potenziale per diventare il trattamento migliore della categoria per la Mash”, sottolinea il comunicato. Zealand ha dichiarato inoltre di essere “molto contenta dell’annuncio che Boehringer intende avanzare con ulteriori sviluppi sulla Mash nei tempi più brevi possibili”. La steatoepatite associata a disfunzione metabolica (Mash, precedentemente nota come steatoepatite non alcolica) è un tipo di malattia del fegato grasso. Spesso si sviluppa a causa di un disturbo metabolico, come l’obesità o il diabete, che provoca un accumulo tossico di grasso nel fegato.