Roma, 4 marzo – La notizia, almeno nei termini in cui è stata pubblicata sui siti di informazione locale, è di quelle che lasciano basiti: la polizia locale di Giugliano, città di oltre centomila abitanti che fa parte della Città metropolitana di Napoli, in un’operazione sul campo del Nucleo Ambiente ed anti-abusivismo condotta personalmente dal comandante, il tenente colonnello Emiliano Nacar, ha chiuso e posto sotto sequestro penale, lo scorso 1 marzo, una farmacia in località Varcaturo.
La grave misura si è resa necessaria, secondo quanto riferisce la stampa locale, per la mancanza dei necessari titoli abilitativi dei locali che ospitano il presidio sanitario, all’interno di un fabbricato adibito a civile abitazione con rilascio del permesso di costruire, poi oggetto di un cambio di destinazione d’uso, in quella zona del tutto illegittimo.
Ma non è l’unico e nemmeno il più grave degli addebiti a carico dell’esercizio farmaceutico: la documentazione dei locali che lo ospitano sarebbe infatti anche priva dei calcoli strutturali necessari per garantirne la sicurezza, circostanza che inevitabilmente espone il fabbricato a pericolo di crollo con i conseguenti rischi per la pubblica e privata incolumità.
Severo il commento di Nacar riportato dai siti di informazione: spiegando che la misura del sequestro penale si è resa necessaria dopo i controlli sulla conformità dei rilasci dei permessi con quanto poi realizzato, che hanno evidenziato le gravi criticità di cui si è già detto, rendendo inevitabile il provvedimento, il comandante della polizia municipale di Giugliano ha definito l’accaduto “un fatto di assoluta gravità”.
Premesso che le responsabilità e le colpe, fino al definitivo accertamento in sede giudiziaria, sono di esclusiva competenza dei tribunali, il sequestro della farmacia di Varcaturo lascia comunque in sospeso qualche interrogativo, in particolare su come sia potuto avvenire che un presidio sottoposto a infiniti e stringenti controlli sotto il profilo del possesso dei requisiti necessari per l’esercizio dell’attività abbia potuto aprire i battenti in un locale privo dei titoli abilitativi ed essere scoperto solo a posteriori, a seguito di controlli che hanno tutta l’aria (questo almeno è il sospetto che inevitabilmente fa capolino leggendo le cronache) di essere stati svolti a colpo sicuro.
Dal comandante Nacar, che nell’amministrazione comunale di Giugliano svolge un’importante e delicatissima funzione, non è arrivato in ogni caso alcun cenno, neppure larvato, alla pur sempre possibile ipotesi di comportamento quantomeno negligente (se non, nel peggiore dei casi, connivente) di qualche dipendente del Comune nell’istruzione delle pratiche autorizzative relative alla farmacia di Varcaturo. Si deve dunque presumere, per quanto l’ipotesi non suoni del tutto convincente, che i titolari della farmacia sequestrata abbiano fatto tutto da sè, falsificando con luciferina abilità qualche carta e atto amministrativo fino a ottenere l’autorizzazione all’apertura pur in presenza di tutte le magagne che, scoperte solo ora, hanno portato al sequestro della farmacia.
Vorremmo serenamente presumerlo anche noi, aderendo al monito paolino dell’omnia munda mundis. Ma un’occhiata al decreto dirigenziale n. 197 del 17 maggio 2023 della Giunta regionale della Campania di autorizzazione all’apertura della farmacia appena sequestrata ci impedisce di farlo: quell’atto sembra infatti attestare che tutto fosse a posto, a partire dalla comunicazione di fine dei lavori svolti nei locali della farmacia, regolarmente notificata, passando per la segnalazione certificata per l’agibilità dell’immobile, depositata presso il Comune di Giugliano il 3 aprile 2023 e finendo con la relazione tecnica-descrittiva e l’elaborato grafico della superficie complessiva dei locali redatti da un professionista (ingegnere) regolarmente iscritto all’Ordine degli Architetti di Napoli. Anche il corpo della polizia municipale guidato dal tenente colonnello Nacar fece la sua parte nell’occasione, attestando il 10 maggio 2023 che i locali della farmacia ora chiusa rientrano nella sede farmaceutica di pertinenza (la n. 15 della pianta organica di Giugliano) e rispettano il criterio della distanza minima di 200 metri dall’esercizio più vicino.

In ogni caso, solo gli sviluppi successivi e le decisioni dei giudici (sempre che la questione arrivi nelle aule dei tribunali, cosa che al momento appare inevitabile) faranno luce sulla vicenda, sulla quale il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli,
Enzo Santagada (nella foto), interpellato dal nostro giornale, ha espresso una prima e inevitabilmente cauta dichiarazione:
“In attesa di conoscere più in dettaglio i fatti, soprattutto in relazione agli addebiti contestati ai titolari della farmacia di Varcaturo, sarebbe non solo incauto ma anche irresponsabile esprimere valutazioni sul merito di quanto successo” afferma Santagada.
“Come Ordine che ha tra le sue funzioni quella di garantire il corretto funzionamento dell’attività professionale dei suoi iscritti, nell’interesse dei cittadini e quella di tutelare il decoro e l’immagine della professione, non mancheremo di seguire la vicenda molto da vicino, stabilendo fin da subito i necessari contatti con le autorità che se ne stanno occupando, alle quali offriamo tutta la nostra collaborazione”.