Roma, 26 marzo – Più di tremila professionisti ed esperti provenienti da tutto il mondo hanno preso parte al 28° Congresso della Eahp, la European association of hospital pharmacists, che si è appena concluso a Bordeaux. L’appuntamento – come da tradizione – è servito a “misurare” lo stato di salute di una figura professionale che, nel tempo, per la centralità che gli deriva dall’operare esattamente nel punto di intersezione tra le esigenze cliniche e di assistenza, quelle economiche e di sostenibilità e quelle dell’innovazione e della logistica e dell’organizzazione, è diventata a sua volta l’indicatore dello stato di salute dei sistemi sanitari.
A fornire un lungo e accurato resoconto dell’importante manifestazione è l’agenzia di stampa Dire, della quale riproponiamo qui di seguito, quasi integralmente, il servizio firmato da Walter Gatti.
I temi centrali del 28° congresso europeo
I lavori di Bordeaux, nel proporre una riflessione sulla professione del farmacista ospedaliero come “sentinella” e cartina di tornasole dello stato di salute dei sistemi sanitari nazionali in una fase di grande innovazione che coincide con nuove legislazioni europee nell’ambito del farmaco, nuovi regolamenti sui dispositivi medici, e con l’arrivo di terapie (risolutive) ad altissimo costo, ha messo al centro dei lavori tre grandi temi: sostenibilità, governance del farmaco (alla luce delle proposte di direttive Com.2023-192, recante il Codice dell’Unione europea relativo ai medicinali per uso umano, e Com.2023-193 concernente la revisione della legislazione farmaceutica della Ue), farmacovigilanza e sicurezza delle terapie, in un contesto di effettivo dialogo multidisciplinare e di coinvolgimento dei pazienti in tema di aderenza e sicurezza. Ma nelle oltre ottanta le sessioni che hanno occupato i delegati convenuti per il Congresso europeo si sono ovviamente messi a fuoco altri argomenti, come si vedrà più avanti.
“Oggi il farmacista ospedaliero è più che mai figura chiave nel garantire la salute dei cittadini, nell’assicurare un costante monitoraggio del farmaco, e nell’essere ponte in una fase di transizione in cui le terapie vengono valutate anche in chiave di sostenibilità ambientale” afferma Arturo Cavaliere, presidente della Sifo (nella foto), riassumendo il senso complessivo dell’evento Eahp e ricordando il particolare peso e rilievo della presenza della Società italiana di farmacia ospedaliera all’edizione 2024 del congresso. “Da tempo in Italia la nostra società scientifica è promotrice di riflessioni ampie e strategiche sulla sanità, e da oggi ci sentiamo anche la responsabilità di portare nel nostro Paese alcuni dei temi centrali del dibattito europeo”.
“Sono stati tre giorni di lavori intensissimi, frutto di mesi di lavoro del board Eahp e del suo comitato scientifico” aggiunge Piera Polidori, rappresentante italiana nel Board dell’Associazione europea (nella foto). “Sicuramente l’approfondimento che ha fatto da spina dorsale a tutto l’evento è stato quello della sostenibilità dell’assistenza sanitaria, che ha indicato una nuova direzione di marcia per tutta la professione”.
Gli ambiti su cui i farmacisti ospedalieri possono oggi fare la differenza. ha aggiunto Polidori, “sono anche quelli che garantiscono alle strutture ospedaliere di partecipare della grande mobilitazione sull’ambiente, contribuendo così a creare non solo una ‘cultura della sostenibilità’, ma proprio realizzando una sanità che sia a basso impatto, che non produca Co2, che partecipi ad indirizzare verso una logistica rispettosa dell’ambiente e ad una ricerca che sia intelligente verso le molteplici sue ricadute”.
Il primo messaggio che arriva da Eahp, quindi, è che si deve produrre salute non solo con farmaci e devices, ma anche con comportamenti macro-organizzativi che contribuiscano a creare un “ambiente sano”, presupposto di una più diffusa salute sociale.
Carenza e indisponibilità di farmaci e dispositivi, prima criticità
Ma Eahp si è espresso anche sulle criticità in atto. Il tema delle carenze e delle indisponibilità dei farmaci e dei dispositivi, problematica diffusa e “sofferta” in tutti i Paesi dell’Unione, è stato uno dei punti focali dei lavori congressuali. Lo stesso presidente dell’Eahp, Andras Sule (nella foto), lo ha citato come una delle grandi criticità da affrontare come professione a livello continentale. Al riguardo, appare opportuno ricordare che un’italiana (la già ricordata Piera Polidori) fa parte del Gruppo direttivo esecutivo sulle carenze e la sicurezza dei medicinali dell’Ema, proprio in rappresentanza dell’Eahp.
A Bordeaux è stata anche presentata un sondaggio – Results of Eahp’s 2023 shortages survey – che ” ha confermato che le carenze di medicinali e dispositivi medici, continuano ad aumentare e quindi rappresentano una criticità ed una minaccia per la salute pubblica in tutta Europa”.
Tutti i medicinali ne sono interessati, con antimicrobici e farmaci oncologici in testa e le cause principali sono rappresentate dalla carenza di materie prime farmaceutiche (in sigla Api, Active pharmaceutical ingredients), da problemi di produzione e dalle catene distributive. Per quanto riguarda i dispositivi medici, le carenze sono anche influenzate dai prezzi e dalle gare, che nel futuro ingenerano nuovi timori per l’introduzione del nuovo Regolamento europeo sui dispositivi medici.
Nella survey, Eahp identifica nell’azione dei farmacisti ospedalieri come rilevante a supporto dei sistemi e dei pazienti, proprio per il ruolo di monitoraggio e valutazioni del rischio.
In questo senso è stata particolarmente significativa la presentazione dell’esperienza italiana del progetto Drughost avviato in collaborazione da Aifo e Aifa, illustrato a Bordeaux da un poster che ha avuto Mery La Franca come prima firmataria. “Il tema delle carenze e indisponibilità è per noi di Sifo un tema che monitoriamo in modo estremamente attento” ha detto La Franca, aggiungendo che quanto si sta realizzando in Italia con Drughost “è un progetto davvero innovativo, un fiore all’occhiello”, che colloca l’Italia al primo posto in Europa nello sviluppo di un progetto operativo su una criticità complessa come quella delle carenze, progetto che non a caso è realizzato in collaborazione con l’Agenzia regolatoria nazionale, ovvero l’istituzione di riferimento. E la validità dell’iniziativa, ha voluto sottolineare La Franca, è comprovata dal fatto che “le segnalazioni di indisponibilità di farmaci così come sviluppate da Drughost sono particolarmente attenzionate anche dagli altri colleghi europei”.
L’importanza dell’informazione
Tra i tanti i temi e le tante esperienze, dal congresso Eahp è anche emerso un messaggio conclusivo: i farmacisti ospedalieri devono farsi carico del loro essere “sentinella” anche comunicando con più continuità i risultati del proprio lavoro e della propria ricerca. Messaggio che Carlo Polidori, ordinario di Farmacologia all’Università di Camerino, rilancia dal suo osservatorio privilegiato: è infatti componente dell’Editorial board dello European Journal of Hospital Pharmacy. “Devo dire che stiamo assistendo a una importante presa di coscienza” afferma il farmacologo. “Non è infatti sufficiente fare e fare bene, perché oggi occorre più che mai far conoscere la propria attività ed avere coscienza di come l’informazione contribuisca a migliorare i sistemi sanitari. È quindi essenziale che i nostri professionisti si prendano anche la responsabilità di uno sviluppo di informazione corretta, comprensibile ed utile. In particolare” conclude Polidori “in Italia i farmacisti ospedalieri pubblicano ancora in modo limitato i risultati dei loro progetti e delle loro attività. La mia presenza all’interno dell’Editorial board di Ejhp ha quindi l’obiettivo di divenire stimolo a tutti i colleghi italiani affinché si prendano la responsabilità di pubblicare prima di tutto su una rivista internazionale che li rappresenta e poi, in ricaduta, sugli altri strumenti specialistici e generalistici che sono a disposizione”.
Giornata mondiale e statements della farmacia europea
Responsabilità diffuse, ruolo sempre più preciso e definito, farmacisti ospedalieri come “sentinella” di un sistema sanitario globale: da Bordeaux emerge una professione che affronta il presente e il futuro con nuovo slancio. E sancisce questo nuovo impegno anche “con una scelta che abbiamo preso insieme, quella di lanciare per il 27 marzo di ogni anno la Giornata della Farmacia ospedaliera” spiega ancora Piera Polidori. “Un’ottima occasione per diffondere i valori e che la nostra professione sa di doversi assumere per garantire salute ai cittadini e alle nazioni europee’.
I contenuti della ricorrenza (che sarà una giornata mondiale e no solo europea, avendo già registrato l’adesione di Usa, Australia e Nuova Zelanda) saranno quelli già compresi negli European statements of Hospital pharmacy, documento pubblicato nella primavera del 2014 e che proprio quest’anno compie 10 anni: “Riferirci agli Statements europei è per tutti noi motivo di responsabilità e orgoglio” chiosa Maria Ernestina Faggiano, tesoriere Sifo e coordinatrice della delegazione Sifo a Bordeaux (nella foto). “Già dieci anni fa i nostri Statementsa erano un documento avanzatissimo che poneva il paziente al centro delle attività. Sottolineavano l’importanza di perseguire le ‘sette cose giuste’ nel contesto terapeutico ospedaliero: il paziente giusto, il farmaco giusto, la dose giusta, la via di somministrazione giusta, il tempo giusto, l’informazione giusta e la documentazione giusta, temi che Sifo aveva fatto suoi in tempi velocissimi. Oggi, proprio in concomitanza con la Giornata mondiale del farmacista ospedaliero” conclude Faggiano “riteniamo essenziale rilanciare quel documento per assicurare al Ssn e ai cittadini italiani il massimo dell’attenzione alla salute del singolo e alla efficiente sostenibilità del sistema delle cure”.