Roma, 29 marzo – Profondo cordoglio a Reggio Emilia, la sua città, e in tutto il mondo farmaceutico italiano per la scomparsa lo scorso 27 marzo di Egidio Campari (nella foto), dal 1995 fino al giorno della pensione, il 30 aprile 2021, direttore generale delle Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia, azienda di punta del mondo delle farmacie pubbliche.
Laureato in Farmacia, Campari ha percorso la sua intera parabola professionale all’interno di Fcr, azienda della quale ha vissuto – spesso avviandole, sorretto dal suo straordinario spirito fatto di una grande apertura all’innovazione accompagnata da un concreto pragmatismo – le trasformazioni che hanno portato la ex azienda municipalizzata che si occupava della gestione della farmacie di proprietà del comune a diventare una modernissima azienda speciale diventata in Italia un modello e un esempio (anche invidiato) nel campo della distribuzione farmaceutica.
Decisiva, nella crescita di Fcr, la decisione di puntare sul magazzino, “creatura” per eccellenza di Campari, che ne fu il direttore dal 1988 fino al 1994, facendolo evolvere e crescere in sintonia con l’obiettivo di rendere ogni singola farmacia pubblica reggiana un’azienda viva e produttiva, capaci di creare ricchezza sia in termini di servizio sanitario per i cittadini, sia in termini di ritorno economico per l’amministrazione comunale. Furono proprio quei risultati che portarono alla decisione, nel 1995, di affidargli la direzione generale dell’azienda, che Campari ha guidato con mano sicura pur in mezzo alle turbolenze attraversate dal servizio farmaceutico italiano anche a seguito di scelte legislative non sempre felici. Campari, però, aveva una stella polare, la consapevolezza profondamente radicata di lavorare in un pubblico servizio per la tutela di un bene esistenziale, la salute dei cittadini. Ed è tenendo la barra dritta su questo valore che Fcr ha superato mille tempeste, aggiustamenti e trasformazioni, senza mai perdere il suo orientamento verso il servizio ai cittadini e al bene comune.
Non ha molto senso, qui, ricordare le mille intuizioni – poi diventate realizzazioni – di Campari nella sua lunga esperienza in Fcr: basterà solo ricordare il grandissimo impegno speso per “capitalizzare”, in termini di trasferimento di cultura della salute, il rapporto con i cittadini: le iniziative di educazione e informazione sanitaria di Fcr hanno fatto scuola ed epoca, a partire dagli opuscoli di Sani&inForma distribuiti ai clienti-pazienti delle farmacie pubbliche reggiane e messi comunque generosamente a disposizione di altre realtà che intendessero avvalersene.
La sua scomparsa rappresenta un’autentica, dolorosa perdita per Fcr, per la sua città e più in generale per quel mondo del farmaco al quale guardava con profondo senso di appartenenza ma anche con sguardo lucido e critico, sempre pronto a contrastare atteggiamenti e derive a suo giudizio non in linea con quella che – per lui – era l’unica mission di chi lavora nella e per la salute pubblica: fare di tutto e di più, con il massimo dell’impegno, per rispondere in modo equo, efficace e sostenibile ai bisogni di salute dei cittadini.
Una mission che Campari ha portato avanti con ammirevole coerenza e con un atteggiamento improntato al rispetto degli altri e alla massima chiarezza, forte del profondo convincimento che c’è una sola vita, che si vive in mezzo agli altri e si impara solo vivendo e facendo del proprio meglio, in ogni ambito, a partire dal lavoro. Dove si può anche sbagliare, a patto di imparare degli errori per fare meglio. Un atteggiamento che, forse inconsapevolmente, seppe perfettamente compendiare, trasformandolo di fatto in un lascito, al momento di salutare i colleghi e i dipendenti di Fcr il giorno del suo pensionamento: “Ho sempre condiviso le informazioni” disse infatti in quell’occasione “e non ho mai tenuto per me le mie conoscenze, perché quello che ho imparato e che ho cercato di lasciarvi non l’ho imparato a dei corsi o con dei master, ma sbattendo la testa contro il muro”.
Mancherà a tutti, Egidio Campari, ma resterà il molto che ha seminato e insegnato a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Noi di RIFday, che siamo tra quelli, lo salutiamo con il cuore triste ma felici di averlo incrociato nel nostro cammino e, insieme al presidente e a tutto il Consiglio direttivo dell’Ordine di Roma, ci uniamo al dolore di tutti i suoi familiari, di Fcr, della sua città (che nel dicembre 2022 aveva voluto conferirgli il massimo riconoscimento cittadino, il Primo Tricolore, “per i servizi resi alla comunità durante la sua carriera”) e di Assofarm, della quale Campari fu coordinatore per l’ Emilia Romagna, in rappresentanza di 146 farmacie pubbliche della Regione.
Gli sia lieve la terra.