banner
lunedì 17 Febbraio 2025
banner

AstraZeneca, ufficiale l’addio a Vaxzevria per motivi commerciali, l’azienda ritira l’Aic

banner

Roma, 10 maggio – Sipario sul vaccino anti Covid di AstraZeneca, per il quale dal 7 maggio la multinazionale anglo-svedese ha deciso di rinunciare all’autorizzazione all’immissione in commercio in tutto il mondo, per ragioni esclusivamente commerciali.

Le ragioni le aveva anticipate nei giorni scorsi la stessa azienda: considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid 19, l’assenza di domanda per il vaccino Vaxzevria (che di conseguenza non è più stato prodotto né distribuito) e la previsione che in futuro il vaccino non avrà comunque mercato, AstraZeneca ha deciso – inevitabilmente, verrebbe da dire –  di ritirare l’autorizzazione all’immissione in commercio del vaccino.

In altre parole, Vaxzevria, al contrario dei molti vaccini a mRna disponibili sul mercato e costantemente aggiornati per proteggere con efficacia anche contro le ultime varianti di Sars CoV 2, era finito su un binario morto. E mantenerlo lì “in sonno”, nell’attesa di una ripresa commerciale vista la concorrenza assolutamente improbabile, avrebbe finito per essere un inutile costo. Mantenere viva una Aic ha infatti dei costi di un certo rilievo, sia in termini di quota da versare all’autorità regolatoria che la rilascia (l’Ema , in questo caso), sia per produrre i report periodici di aggiornamento sulla sicurezza farmaco, che ovviamente rappresentano un’onerosa incombenza in termini di tempo, impiego di risorse umane e denaro.

Meglio darci un taglio, dunque, e dire definitivamente addio al vaccino. Al quale però  AstraZeneca tributa orgogliosamente l’onore delle armi, sottolineandone i meriti acquisiti. Vaxzevria, afferma l’azienda in una dichiarazione riportata dal quotidiano britannico The Telegraph, solo nel primo anno di utilizzo ha permesso di salvare oltre 6,5 milioni di vite umane e ne sono state fornite oltre 3 miliardi di dosi a livello globale. “I nostri sforzi sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente ritenuti una componente chiave” che ha contribuito a “porre fine alla pandemia” di Covid, rivendica la multinazionale anglo-svedese. “Ora lavoreremo con le autorità regolatorie e i nostri partner” ha dichiarato l’azienda “per allinearci su un chiaro percorso da seguire per concludere questo capitolo”.

Vaxzevria, vaccino adenovirale in due dosi indicato dai 18 anni in su, autorizzato in quanto “efficace e sicuro”, è stato al centro delle cronache per il rischio di una grave complicanza rara (l’Agenzia europea del farmaco Ema la indicava fra gli effetti avversi che possono insorgere in un caso su 10mila) detta sindrome da trombosi con trombocitopenia o Tts. L’eventualità che il vaccino possa, in casi molto rari, essere un fattore scatenante di Tts era indicata nelle informazioni di prodotto disponibili al pubblico, aggiornate in questo senso nell’aprile 2021 con l’approvazione dell’Agenzia del farmaco inglese Mhra.

banner
Articoli correlati

i più recenti

I più letti degli ultimi 7 giorni