Roma, 28 maggio – Riflettori sempre accesi sulla resistenza agli antibiotici, una delle più insidiose emergenze sanitarie globali, come l’Oms ricorda in ogni occasione. Sul tema, in occasione dell’evento vento promosso dall’Associazione medici per l’ambiente (Isde Italia) nel corso della XXIII edizione delle Giornate italiane mediche dell’ambiente svoltesi a Roma nella sede dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, è intervenuto il presidente della stessa Isde Italia Roberto Romizi (nella foto), per ricordare che l’antimicrobico-resistenza (Amr) “è strettamente legata alla triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita della biodiversità, dell’inquinamento e spreco, guidata dall’attività umana, dal consumo insostenibile e dai modelli di produzione”.
“In Europa l’Amr causa ogni anno 35mila morti, tre ogni minuto, e l’Italia con i suoi 10mila decessi l’anno ha il primato in negativo” ha detto ancora Romizi. “Nessun Paese Ue è messo peggio. Non solo, l’Oms elenca la Amr tra le 10 principali minacce per la salute globale: nel 2019 quasi 5 milioni di decessi nel mondo sono stati associati all’antimicrobico resistenza. Il collegamento fra problematiche ambientali e antimicrobico resistenza è sempre più evidente. Il nuovo Parlamento Ue dovrà fare di più”.
“La cosa che colpisce è che in Italia, su 100 mila abitanti, abbiamo 1,7 morti evitabili per alcol, 6,2 per incidenti stradali, 32 per malattie cerebrovascolari e 18 per antimicrobico-resistenza” ha aggiunto concluso il presidente di Isde Italia, citando dati tratti dall‘Indice mortalità evitabile (www.mortalitaevitabile.it/
L’ Isde Italia, in occasione dell’evento romano, ha rivolto ai candidati e alle candidate alle elezioni per il Parlamento europeo la richiesta di “un impegno trasparente e conseguente per promuovere buone politiche mirate a salvaguardare l’ambiente e prevenire le malattie causate dall’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, nonché dal cambiamento climatico”, presentando al riguardo raccomandazioni e proposte per migliorare le politiche ambientali e sanitarie a livello europeo, in base a quanto contenuto nel documento Per realizzare un’Europa forte abbiamo bisogno che i leader non abbiano paura di dare priorità alla salute, predisposto dalla rete europea ambiente e salute Heal, di cui Isde Italia è il referente per il nostro Paese.
“Chiediamo ai candidati europei di impegnarsi attivamente nelle politiche di mitigazione dei danni economici causati dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento atmosferico, entrambi principalmente causati dall’uso dei combustibili fossili” ha detto Giovanni Ghirga, membro di Isde Italia (nella foto). “Buoni risultati si potranno ottenere promuovendo politiche ambientali più sostenibili, incentivando l’uso delle energie rinnovabili, riducendo le emissioni di gas serra e lavorando per una collaborazione internazionale volta a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Questo al fine di proteggere la salute dei cittadini, l’ambiente e l’economia agendo in modo proattivo per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici”.