Roma, 7 giugno – L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di otto aziende farmaceutiche – Samsung Bioepis co. Ltd., Samsung Bioepis NL B.V., Biogen Inc., Biogen Italia S.r.l., Genentech Inc., Novartis AG, Novartis Europharm Ltd.e Novartis Farma SpA – per accertare una presunta intesa restrittiva della concorrenza nel mercato del principio attivo ranibizumab, destinato alla cura di importanti patologie oculari. A comunicarlo è una nota della stessa Agcm.
L’ipotesi dell’Antitrust è che sia stato posto in essere un coordinamento delle strategie commerciali tra queste società per ritardare l’ingresso nel mercato italiano di Byooviz (principio attivo ranibizumab), farmaco biosimilare sviluppato e commercializzato dai gruppi Samsung Bioepis e Biogen. Byooviz è il biosimilare di Lucentis, a sua volta sviluppato da Genentech e commercializzato in Italia dal gruppo Novartis. Un farmaco, Lucentis, che suonerà familiare alle orecchie di molti lettori: il prodotto, utilizzato nella terapia delle maculopatie, fu la pietra dello scandalo nella vicenda che dieci anni, nel 2014, portò l’Agcm a sanzionare per complessivi 180 milioni di euro le aziende Novartis e Roche, riconosciute colpevoli di un’intesa anti-concorrenziale per favorire artificiosamente la vendita del farmaco di Novartis (Lucentis, appunto) a danno di un altro (Avastin della Roche), entrambi efficaci nella cura della maculopatia oculare, ma il primo enormemente più costoso del secondo.
La sanzione-monstre venne subito pagata dalle due aziende, che però ricorsero contro il provvedimento, finché il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 4990 pubblicata nel luglio 2019, mise fine al contenzioso, confermando la sanzione comminata dall’Agcm.
Suscita meraviglia che un’azienda come Novartis possa essere ricaduta nello stesso errore e per giunta – mutatis mutandis – sempre per la stessa specialità medicinale. Ma ovviamente è prematuro anche solo fare cattivi pensieri, anche se ovviamente non manca chi li fa. Come Codacons, ad esempio, che si preoccupa subito di comunicare che “se saranno accertati illeciti”, avvierà subito “azioni risarcitorie nei confronti delle società farmaceutiche responsabili, chiamandole a indennizzare sia i cittadini, sia il Servizio sanitario nazionale”. Facendo riferimento al caso dell’intesa di cartello Novartis-Roche su Avastin e Lucentis poc’anzi ricordato e alla durissima sanzione che ne era seguita, il Codacons scrive che “se anche stavolta saranno accertate condotte lesive della concorrenza, avvieremo una azione risarcitoria nei confronti di tutte le società coinvolte, considerato che illeciti di questo tipo hanno ripercussioni economiche enormi sia sui singoli pazienti affetti da patologie oculari, sia sul Servizio sanitario nazionale e quindi sulla collettività, chiamando le aziende a indennizzare tutti i soggetti danneggiati e lo Stato italiano”.