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venerdì 14 Febbraio 2025
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Fnomceo: “Salute, con le nuove autonomie possibili maggiori disuguaglianze, vigileremo”

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Roma, 21 giugno – Se, come sostengono esperti molto autorevoli di diverso orientamento politico, l’autonomia differenziata porterà con sé disuguaglianze ancora più nette tra le Regioni in materia di assistenza sanitaria, bisognerà fin d’ora attrezzarsi per mettere in atto contromisure opportune, come il potenziamento del ministero della Salute e maggiori investimenti nella sanità e nei suoi professionisti.

Also spracht Filippo Anelli (nella foto), presidente della Fnomceo, la federazione professionale dei medici italiani, commentando a caldo la legge approvata definitivamente due giorni fa alla Camera (con 177 voti favorevoli e 99 contrari, come sancisce il tabellone elettronico di Montecitorio, nella foto) che consentirà alle Regioni a statuto ordinario di chiedere ed esercitare livelli più forti di autonomia su molte materie, tra le quali è compresa (malauguratamente, a giudizio di molti) anche la salute.

Una legge controversa e rispetto alla quale – secondo alcuni sondaggi, da ultimo quello realizzato da Noto Sondaggi per il quotidiano la Repubblica – il numero dei più cittadini contrari (45%) è decisamente più alto di quello dei favorevoli (35%).

“È stata approvata dalla Camera la legge sull’autonomia differenziata” spiega in un video Anelli. “Nel passato più volte siamo intervenuti su questo argomento, esprimendo molte preoccupazioni che questo provvedimento potesse in qualche maniera allargare le disuguaglianze. La via da seguire è quella di dare al governo la possibilità di intervenire per ridurre le disuguaglianze attraverso un potenziamento del ministero della Salute, in modo tale da poter intervenire lì dove quelle regioni o quei territori presentino gravi differenze in termini di tutela della Salute nei confronti dei loro cittadini”.

“Oggi crediamo che a seguito di questo provvedimento, il governo debba necessariamente a questo punto garantire maggiori risorse per la sanità, debba tutelare soprattutto le regioni e i territori maggiormente esposti alle disuguaglianze” argomenta il presidente della Fnomceo. “Crediamo che qui, ancora una volta, si debba intervenire sostenendo i professionisti perché le disuguaglianze in sanità si risolvono attraverso le competenze. Competenze” conclude Anelli “che sono in capo ai professionisti della salute che oggi nel nostro territorio purtroppo non sono sufficientiper garantire appieno tutti i diritti dei cittadini”.

Il Comitato centrale della Fnomceo ha rinnovato l’impegno a vigilare, a livello nazionale, locale e regionale, perché non si creino ulteriori disuguaglianze di salute e a svolgere, attraverso la Federazione nazionale, quelle regionali e gli Ordini provinciali, il suo ruolo consultivo per un accesso equo, universalistico e uguale alle cure.

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