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lunedì 17 Febbraio 2025
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Silenzio sul Ccnl in scadenza ad agosto, Conasfa batte un colpo e attende risposte

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Roma, 24 giugno – A pochi mesi dalla sua scadenza naturale (agosto 2024), Conasfa accende un riflettore sulle tematiche del Ccnl dei dipendenti in farmacia, sulla spinta di una preoccupazione: per quanto ormai vicino il momento in cui si dovrà tornare a discuterne (cosa che, in effetti, le sigle dei farmacisti collaboratori hanno cominciato a fare),  sul contratto si regista un silenzio totale e l’assenza di qualsivoglia segnale sull’altro campo, quello dei titolari, che nella fattispecie sono la parte datoriale.

Evidentemente, almeno in questo caso, per l’associazione nazionale professionale dei non titolari di farmacia applicare il principio del quieta non movere potrebbe risultare pericoloso e controproducente. Da qui la decisione, la scorsa settimana, di pubblicare sul sito associativo una nota che ha proprio il deliberato intento di gettare un bel sasso nelle acque ferme e stagnanti con una serie di interrogativi: “Quali sono le motivazioni del silenzio da parte dei titolari? Una mancanza di rispetto nei confronti di chi ogni giorno opera nelle farmacie, garantendo un servizio essenziale per la salute dei cittadini? Disinteresse alla soddisfazione del collaboratore? Troppi impegni ? E se sì cosa significa? Che il problema “soddisfazione del collega” è secondario? Perché le istituzioni che fanno tanti comunicati, uno dopo l’altro, non ci tengono al corrente di una cosa così importante per noi, per la nostra vita? Cosa chiedono i farmacisti?”

Una raffica di punti interrogativi, come si può leggere, che interpretano il clima di incertezza che regna tra i lavoratori e traducono ed esprimono le preoccupazioni di Conasfa per la “mancanza di comunicazione da parte delle istituzioni”.

“Conasfa è quotidianamente in contatto con i colleghi” si legge nella nota della sigla presieduta da Angela Noferi (nella foto)“Ascolta quotidianamente le loro storie e ora, di giorno in giorno, sente sempre di più il bisogno di tutti di avere risposte relative al loro nuovo contratto”.

Poste le domande, in attesa che qualcuno si preoccupi di rispondere, in accordo con le regole del rispetto e della cortesia, Conasfa risponde all’unico interrogativo rivolto in realtà a se stessi, l’ultimo della serie: cosa chiedono i farmacisti?

Le risposte suonano inevitabilmente stranote, e non potrebbe essere altrimenti: “Un rinnovo del contratto che tuteli i loro diritti e valorizzi il loro ruolo centrale nel sistema sanitario; un aumento degli stipendi, adeguati al reale carico di lavoro e alle responsabilità; migliori condizioni di lavoro, con orari più flessibili e un maggior riconoscimento professionale; rassicurazioni”.

Niente di più e di diverso di quanto non sia stato chiesto in questi ultimi anni e anche prima della chiusura dell’ultimo contratto, ritenuto non soddisfacente dai collaboratori, ma chiuso anche in ragione dell’impegno della parte datoriale ad “aggiungere valore” in occasione del rinnovo successivo, con l’impegno di sottoscriverlo alla scadenza dei tre anni. Ed è proprio su questo punto che Conasfa vorrebbe le prime “rassicurazioni”, come peraltro richiesto dai colleghi sentiti quotidianamente, che ogni giorno esprimono, sempre di più, “il bisogno di avere risposte relative al loro nuovo contratto”.

Da qui l’invito esplicito a chi di dovere “a prendere posizione sulla questione del rinnovo del contratto dei farmacisti e a comunicare regolarmente con i lavoratori per informarli sugli sviluppi delle trattative. Solo con la trasparenza e il dialogo sarà possibile raggiungere un accordo equo e soddisfacente per tutti”.
Conasfa conclude sottolineando come il reale obiettivo della sua sortita sia “quello di sensibilizzare tutte le parti interessate sulla situazione dei farmacisti dipendenti e di sollecitare chi di dovere a prendere posizione. A farci sapere”.

 

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