Roma, 28 giugNo – “Le carenze dei farmaci, tema molto attuale, possono dipendere da una miriade di fattori, legati per esempio alla disponibilità delle materie prime o delle materie per il packaging. In Italia siamo forti produttori di materie prime, ma la maggior parte di queste vanno all’estero. Noi importiamo da Cina e India. Ci sono ovviamente dinamiche commerciali su cui l’Aifa non può fare fare nulla, ma tutto questo sistema andrebbe un po’ ripensato” .
A spiegarlo è stato il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa, Robert Nisticò (nella foto), intervenuto lo scorso 24 giugno alla XXIII edizione di Salute Direzione Nord, manifestazione organizzata da Inrete con il patronato di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano tenutasi al Belvedere di Palazzo Lombardia.
“A livello europeo per esempio sono stati messi in atto dei meccanismi di solidarietà fra gli Stati” ha aggiunto il presidente dell’agenzia regolatoria. “Esistono tante cose che possiamo fare. Parlando di carenze, non dimentichiamo i farmaci equivalenti, e come Aifa dobbiamo saper fare una comunicazione che sia trasparente ed efficace al cittadino”.
Nisticò ha anche fatto un cenno veloce al trasferimento dell’Ema da Londra ad Amsterdam, per effetto della Brexit. Storia che ancora brucia un po’, dal momento che la capitale olandese, al momento dell’assegnazione, sorpassò sul filo di lana la candidatura di Milano, in assoluto la città con le migliori credenziali per ospitare l’agenzia comunitaria e data per assoluta favorita.
“Non tocchiamo questo tasto” ha detto il presidente dell’Aifa, sottolineando che – al di là dell’occasione inopinatamente perduta – quel che più è che “oggi è importante essere in stretto contatto con le politiche internazionali ed europee”. È a livello centrale “che si decidono delle cose che poi avranno una ricaduta locale, è importante che noi siamo presenti là dove occorre. In questi giorni si sta parlando ad esempio della revisione della legislazione farmaceutica europea, c’è il tema centrale dei farmaci e dell’ambiente, e ci sono tanti altri temi importanti”.
“Se io penso all’Ema network strategy che ci porta fino al 2028” ha continuato Nisticò “ci sono temi relativi all’accesso ai farmaci, a come sfruttare dati digitali, ma anche a sfide globali come l’antibioticoresistenza o il tema One Health”.
È chiaro che su questo “bisogna parlare di strategie internazionali” ha concluso Nisticò “e non possiamo solo come Italia fare la differenza. Bisogna che siamo in Europa”.