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mercoledì 15 Gennaio 2025
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Covid, Kluge (Oms Europa): “Contagi e ricoveri in salita, Paesi rafforzino monitoraggio”

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Roma, 23 luglio – Ad attestare che il Covid continua a rappresentare una minaccia basterebbero gli ultimi dati diramati dal ministero della Salute relativi all’andamento dei contagi da Sars CoV 2, che evidenziano un aumento generale dei contagi in Italia, con un totale di 8.942 casi registrati nella settimana tra l’11 e il 17 luglio, il 62% in più rispetto alla settimana precedente.

La minaccia, per quanto sotto traccia, continua insomma a incombere, come si è affrettato a ricordare anche il direttore dell’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità  per l’Europa Hans Kluge (nella foto), dichiarando che nella regione Oms Europa, che comprende 53 Stati membri di Europa e Asia centrale, “la percentuale di pazienti con malattie respiratorie risultati positivi al test per Sars CoV 2 nelle reti delle cure primarie è aumentata di 5 voltenelle ultime 8 settimane”, e il numero di ricoveri ospedalieri di pazienti con Sars CoV 2 segnalati nelle ultime quattro settimane nell’area “è del 51% più alto rispetto alle 4 settimane precedenti”. Segnali negativi anche dal numero dei decessi nelle ultime quattro settimane: “Nella nostra regione il dato è del 32% più alto rispetto alle quattro settimane precedenti”.

“Abbiamo davvero imparato le lezioni della pandemia?” si domanda Kluge in una serie di post pubblicati sulla piattaforma X. “Sars-CoV-2 sta ancora causando infezioni, ricoveri e decessi. La pandemia ci ha mostrato quanto sia fondamentale una sorveglianza robusta per aiutare a tracciare i patogeni. Continuiamo a sollecitare i nostri 53 Stati membri a restare vigili e rafforzare il monitoraggio e la segnalazione. Tenere sotto controllo l’attività di Covid è fondamentale per la preparazione alle emergenze e la salvaguardia della salute pubblica”.

Attualmente, continua Kluge, “stiamo assistendo a un chiaro aumento delle malattie da Sars CoV 2 e dei ricoveri ospedalieri in diversi Stati membri dell’Oms Europa. Tra questi ci sono Albania, Cipro, Grecia, Irlanda, Malta, Spagna e Regno Unito. La maggior parte dei casi confermati di Covid riguarda, come prevedibile, persone con più di 65 anni. Ottenere un vaccino Covid aggiornato protegge da gravi malattie e morte, e può anche ridurre le possibilità di contrarre il Long Covid”.

Il direttore di Oms Europa avverte avverte anche sui rischi estivi: “Covid non favorisce una stagione rispetto a un’altra” spiega l’alto dirigente dell’agenzia sanitaria dell’Onu. “Da quando è iniziata la pandemia nel 2020, abbiamo assistito a molteplici ondate di infezioni ogni anno, comprese quelle che raggiungono il picco in estate durante i viaggi per le vacanze. Se avete sintomi come febbre, tosse, affaticamento, mancanza di respiro, potreste avere il Covid”, avverte Kluge, per il quale a preoccuparsi di un’eventuale infezione da Sars CoV 2 dovrebbero essere in particolare “le persone anziane o immunodepresse, le persone con più patologie pre-esistenti, le donne incinte, il personale sanitario che potrebbe essere facilmente esposto” al virus “nei propri ambienti di lavoro”.

Gli strumenti per ridurre il rischio di malattia grave ci sono, evidenzia il direttore dell’ufficio regionale dell’Oms: “Rimanere aggiornati con le vaccinazioni Covid; garantire un rapido accesso al trattamento antivirale per le persone ad alto rischio; adottare precauzioni sensate tra cui indossare la mascherina per le persone particolarmente vulnerabili in spazi chiusi affollati con un’apposita mascherina monouso ‘respiratoria’; tenersi lontani dagli altri se si è affetti da Covid o si sospetta di esserlo; adottare precauzioni se si deve interagire con persone che hanno o si sospetta abbiano contratto il Covid (ad esempio familiari o persone che fanno assistenza); lavarsi regolarmente le mani, misura di controllo delle infezioni veramente efficace” elenca Kluge, invitando “tutti coloro che sono ad alto rischio di gravi conseguenze da Covid dovrebbero sottoporsi a un vaccino aggiornato ogni anno e  tutti coloro che sono ad altissimo rischio, compresi gli anziani e le persone immunodepresse, a sottoporsi a un vaccino aggiornato ogni 6 mesi. I vaccini salvano vite”.

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