Roma, 30 agosto – Si chiama Xec la nuova variante di Sars CoV 2 che nei prossimi mesi potrebbe cambiare il panorama delle varianti Covid, che nel corso della stagione estiva diverse parti del mondo hanno acceso il motore di ondate estive particolarmente intense.
Individuata e segnalata per la prima volta a Berlino a fine giugno, Xec è una variante ricombinante e sembra viaggiare veloce: a nemmeno due mesi dalla sua prima apparizione è già stata intercettata in tre diversi continenti, Europa, Nord America e Asia e sembra continuare a diffondersi. Secondo Mike Honey (nella foto), l’esperto di dati di Melbourne che ha tracciato il primo identikit di Xec, la nuova variante è una seria candidata a scalzare dal trono i lignaggi ora dominanti (KP.3.1.1 e discendenti).
La nuova variante ha ovviamente acceso l’attenzione e l’interesse di altri ricercatori: Raj Rajnarayanan, professore della Nyitcom-Arkansas State University, ne sta fotografando l’avanzata in diversi grafici da lui postati sulla piattaforma X (già Twitter). In uno di essi, pubblicato il 18 agosto, comparivano anche due sequenze di Xec rilevate in Italia, più precisamente in Veneto e in Trentino Alto Adige, nello scorso mese di luglio.
Quello che colpisce, evidenzia Honey in un focus postato sempre su X, è il “vantaggio di crescita” che sta mostrando “a livello globale”, e che viene stimato “del 3,8% al giorno (27% alla settimana)” rispetto alle varianti JN.1 che hanno già in aggiunta mutazioni, che le rendono competitive (Honey le chiama varianti ‘DeFLuQE’). A detta dell’esperto, la nuova variante sembra avere “la crescita più rapida di cui sono a conoscenza”.
Fino a qualche giorno fa, erano stati segnalati circa 111 campioni di questa nuova variante, da 15 Paesi in 3 continenti (nella foto del titolo l grafica postata da Honey sul suo account X). Israele e Spagna hanno segnalato di recente i loro primi campioni.
Xec è un mix di due diverse varianti: “KS.1.1 (una cosiddetta variante FLiRT) e KP.3.3 (variante FLuQE)”, elenca Honey secondo cui questa nuova versione di Sars-CoV-2 “potrebbe avere un vantaggio” dovuto in particolare a una sua insolita mutazione (T22N), combinata con quelle che caratterizzano già le varianti più veloci.
La sua crescita, spiega ancora Honey, “è stata più forte in Germania”, ovvero il Paese della sua presunta origine”, ma Xec si sta facendo notare anche “nella vicina Danimarca e nei Paesi Bassi”.