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venerdì 11 Ottobre 2024
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Lotta all’Amr, documento dell’Ordine di Roma a supporto dei vaccini anti-pneumococco

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Roma, 3 settembre – L’antibiotico-resistenza, meglio nota con la sigla internazionale Amr, giustamente classificata dall’Oms come un’emergenza sanitaria planetaria, è un rischio potenzialmente in grado di devastare il mondo: non è un caso se l’economista Jim O’Neill, ex presidente di Goldman Sachs e già ministro del Commercio del Regno Unito, ha definito il pericolo rappresentato dall’Amr “molto più preoccupante del crac finanziario del 2008”.

Una minaccia così formidabile (che tra le sue concause ha molte responsabilità ed errori umani) può essere contrastata con successo solo se verranno attuate strategie su scala mondiale che vedano il maggior numero possibile di persone impegnate a recitare una parte attiva: da ogni singolo componente di tutti i governi della terra fino al più semplice dei cittadini che assume un farmaco, dai ricercatori farmacologici ai medici, dai professionisti sanitari (farmacisti in testa) agli operatori dell’informazione, passando per le scuole e ogni altro snodo della società civile, tutti possono e debbono adoperarsi con determinazione, continuità e coerenza per vincere la “guerra dei mondi” rappresentata dalla lotta contro i batteri resistenti ai farmaci.

Perché l’Amr non è più – come si è forse creduto con un eccesso di sventata leggerezza fino a qualche anno fa – una lontana minaccia apocalittica, ma un pericolo reale, che è già qui e diventa sempre più feroce, continuando a crescere e mettendo a repentaglio non solo decenni di scoperte scientifiche ma, cosa ancor più grave, la salute di milioni di esseri umani. La salute del mondo, la nostra salute.

Gli accorati appelli dell’Oms alla mobilitazione contro l’Amr sembrano comunque aver cominciato a sortire negli ultimi tempi qualche effetto, almeno in termini di attenzione al problema, e non è davvero poco, in attesa di iniziative concrete. Del resto, il problema della resistenza antimicrobica non ha un’unica soluzione e deve essere affrontato e combattuto su diversi fronti, primo tra tutti lo sforzo congiunto da parte delle istituzioni a livello internazionale che richiede non solo politiche volte a favorire allo sviluppo di nuovi farmaci ma soprattutto un’intensa attività di sensibilizzazione rivolta alla popolazione e l’impegno degli operatori sanitari perché si diffonda e consolidi una gestione responsabile delle prescrizioni antibiotiche.

Alla “chiamata alle armi” contro l’Amr ha deciso di rispondere fin da subito anche l’Ordine dei Farmacisti di Roma, pienamente consapevole del ruolo fondamentale che i farmacisti svolgono in materia di impiego dei farmaci, essendo – per definizione e tradizione plurisecolare – i riconosciuti e apprezzati mediatori professionali tra i cittadini e le medicine. Oltre che nell’impegno a sostenere con indefettibile coerenza la promozione dell’uso corretto degli antibiotici non solo nell’esercizio professionale quotidiano ma anche partecipando a campagne di comunicazione capillari e dedicate, incoraggiando i pazienti a non assumere questa classe di farmaci per curare malanni non di origine batterica come l’influenza o il raffreddore ma di farne uso solo quando necessario e dietro prescrizione del medico, seguendo scrupolosamente dosi e tempi della terapia per non inficiarne gli effetti, i farmacisti romani – con il loro ente professionale – hanno pensato, anche in accordo con il dettato del codice deontologico, a qualcosa di altro e di oltre, decidendo di impegnarsi per promuovere una delle armi più efficaci nella lotta all’antibiotico-resistenza: i vaccini.

Costituito un qualificato e articolato panel di esperti (ne fanno parti dirigenti della sanità pubblica, medici, pediatri, docenti universitari, esperti di igiene pubblica e di prevenzione, avvocati, esperti in medicina legale e, ovviamente, esponenti della professione farmaceutica: qui la lista dei nomi), l’Ordine di Roma, in particolare, ha individuato nei vaccini anti-pneumococcici un argomento particolarmente meritevole di approfondimento. Lo Streptococcus pneumoniae  è infatti un patogeno molto diffuso e responsabile di patologie invasive e invalidanti come meningiti e sepsi, oltre che  di un carico cospicuo di malattie non invasive, come polmonite e otite media acuta.

Sull’argomento, il panel di esperti dell’Ordine di Roma ha così organizzato lo scorso 20 giugno un incontro di analisi, confronto e studio sull’etica e deontologia delle vaccinazioni focalizzato, in particolare, sullo pneumococco in pediatria, dal quale è poi scaturito un documento  che – per l’interesse dei suoi contenuti – segnaliamo all’attenzione dei lettori (è disponibile a  questo link e sul sito dell’Ordine di Roma). Qui ci limitiamo a riportarne molto sinteticamente la conclusione, sovrapponibile a quella indicata anche in un analogo documento elaborato dall’Ordine dei medici: bisogna concentrarsi sull’obiettivo (che va inteso come un bene pubblico) della massima riduzione degli episodi infettivi, auspicando l’utilizzo della vaccinazione a massima copertura in modo omogeneo (adulti e bambini) a oggi rappresentata dalla formulazione 20-valente.

Concludendo, il senso dell’iniziativa realizzata dall’Ordine risiede nel fatto che i farmacisti, dalla loro “trincea sanitaria” nel vivo del territorio, possono fare molto per informare i cittadini e invitarli a considerare la prospettiva vaccinale come una scelta efficace per contrastare le minacce dell’Amr e (non da meno) come scelta efficace e responsabile per tutelare la propria salute, quella dei propri cari e della comunità in cui viviamo.

 

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