Roma, 6 settembre – Alle condizioni di grave difficoltà del nostro Ssn e le ancora più drammatiche prospettive che lo attendono se non si provvederà a un’immediata e vigorosa inversione di rotta dopo anni e anni di politiche sparagnine che hanno portato a un’esiziale de-finanziamento del sistema di salute pubblica italiano prova a reagire con forza chi, nella sanità, lavora e vive e non è più disposto ad accettare che il nostro Ssn – giustamente considerato la più grande conquista sociale e civile dell’intera storia unitaria italiana – continui a collassare trascinando il Paese verso il disastro sanitario. economico e sociale.
Inevitabilmente, data la gravità della situazione, si alzano i toni, e sono davvero perentori quelli usati da Pierino Di Silverio (nella foto), Guido Quici e Antonio De Palma, il primo segretario nazionale di Anaao Assomed e gli altri due presidenti nazionali, rispettivamente, di Cimo-Fesmed e di Nursing Up: “Nessuno pensi di continuare a fare cassa sulla pelle del Servizio sanitario nazionale e dei suoi professionisti”.
Medici, dirigenti sanitari, infermieri e professioni sanitarie ex legge 43/2006 fanno dunque fronte comune per dare più forza alla richiesta al Governo di un cambio di direzione e di passo in materia di finanziamento della sanità pubblica, in occasione della ormai imminente messa a punto della Legge di bilancio 2025.
“Il nostro principale obiettivo – dichiarano Di Silverio, Quici e De Palma – è quello di favorire provvedimenti che risollevino il Ssn dallo stato di agonia in cui versa da anni e di rendere più appetibile le nostre condizioni di lavoro, mettendo un argine alle fughe di colleghe e colleghi molto prima dell’età di quiescenza”.
Questi i punti principali delle rivendicazioni rivolte dalle tre sigle professionali al Governo:
- investire nel Ssn non solo con finanziamenti, ma anche con leggi che ne consentano il rilancio;
- rendere appetibili le professioni sanitarie, con un piano di assunzioni che limiti il disagio;
- aumentare le retribuzioni prevedendo finanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti, inclusi i sanitari dell’ospedalità privata, riconoscendo e distinguendo le risorse destinate alle specificità sanitarie.
- defiscalizzare l’indennità dì specificità medica, raddoppiare quella infermieristica ed estenderla alle ostetriche;
- adottare di seri provvedimenti finalizzati ad arrestare l’escalation delle aggressioni nelle strutture sanitarie;
- contrattualizzare gli specializzandi;
- riconoscere il carattere usurante delle professioni assistenziali.
Ma per Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing UpLa legge di bilancio non è l’unico ambito di intervento per riqualificare il Ssn. “Chiediamo una profonda riforma del Ssn ormai datata al 1992 con il decreto legislativo n. 502 non più compatibile con le profonde trasformazioni susseguitesi nei decenni” spiegano Di Silverio, Quici e De Palma. “Chiediamo un forte impegno da parte del Governo che questa volta deve dimostrare se davvero intende difendere il diritto alla salute, unico principio espressamente dichiarato fondamentale nella Costituzione italiana, o se intende portare alla deriva il nostro Ssn. Noi ci comporteremo di conseguenza”.