Roma, 4 ottobre – Un incontro a più voci, nella cornice del Planetary Health Festival in corso a Verona (dove si concluderà domani dopo tre intense giornate di lavoro) per parlare di ‘farmacia dei servizi’ e del ruolo importante che questo presidio di salute del territorio, con la forza della sua prossimità ai cittadini e della competenza e professionalità dei suoi farmacisti, può recitare per rilanciare l’assistenza sanitaria territoriale.
Le risultanze del convegno, fortemente voluto da Federfarma, tenutosi nella mattinata di ieri con la partecipazione di importanti interlocutori istituzionali (tra gli altri partecipanti, l’assessore alla Salute della Regione Toscana Simone Bezzini, il presidente Utifar Eugenio Leopardi e la vicesegretario generale di Cittadinanzattiva, Francesca Moccia), sono state univoche: la ‘farmacia dei servizi’ è un’occasione da non perdere e una risorsa da sviluppare al meglio per garantire una migliore assistenza ai cittadini attraverso un potenziamento dei servizi di salute sul territorio.
Per Achille Iachino, direttore generale dei Dispositivi medici e del Servizio farmaceutico del Ministero della Salute (nella foto), “la farmacia dei servizi è una concretezza che va in direzione dello sviluppo di territorialità e prossimità”, un obiettivo dal quale “non si torna indietro, ma rispetto al quale non si deve dare nulla per scontato”. Sostenendo che l’emergenza Covid (durante la quale le farmacie sono state la fondamentale prima linea di aiuto ai cittadini nella prima drammatica fase della pandemia) “non è stato l’innesco ma l’acceleratore della farmacia dei servizi, che sarebbe stata sviluppata comunque”, Iachino ha affermato che, a unaprima valutazione, “il rapporto costi-benefici è largamente a favore dei benefici: anche in Veneto, i numeri delle attività svolte dalla farmacia dei servizi sono assolutamente in linea con quelli nazionali”.
Per il direttore generale del Servizio farmaceutico del ministero, la farmacia dei servizi deve essere correttamente intesa come “un’opportunità disponibile sia per i cittadini sia per il Servizio sanitario nazionale. In alcuni casi, infatti, il Ssn va in affanno per la moltiplicazione esponenziale delle esigenze, quindi l’integrazione corretta di altri soggetti non fa che migliorare il servizio in generale. L’articolo 3 della Costituzione recita che è necessario rimuovere gli ostacoli per lo sviluppo sociale della persona e se un cittadino ha difficoltà ad accedere alla diagnostica è un dovere costituzionale avvicinarlo il più possibile al servizio. E la Farmacia dei servizi è assolutamente in linea con il dettato costituzionale“.
Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma nazionale. ha sottolineato in particolare la straordinaria importanza del processo di digitalizzazione in corso nel campo della salute, dove ha molteplici declinazioni: dalla ricetta elettronica, al fascicolo sanitario elettronico, alla telemedicina. Strumenti, ha detto Cossolo, “che concorrono al potenziamento dell’assistenza domiciliare e alla presa in carico del paziente, con benefici per l’ambiente in quanto si riducono gli spostamenti, le emissioni di CO2 e i rischi legati alla diffusione delle malattie infettive. In quest’ottica può essere letto l’intero percorso di sviluppo della farmacia dei servizi, che pone le farmacie al centro del processo di territorializzazione dell’assistenza sanitaria in virtù della loro prossimità rispetto al cittadino”.
Concetti ripresi e ribaditi da Elena Vecchioni, presidente di Federfarma Verona (nella foto), per la quale “la rete delle farmacie territoriali è diventata ancora più indispensabile alla salute della comunità: alla professionalità della farmacia si somma il valore aggiunto della prossimità in grado di eliminare lunghi e faticosi spostamenti verso le strutture ospedaliere, in aiuto soprattutto ai soggetti deboli. La farmacia promuove la salute del cittadino con la prevenzione a largo spettro, proprio quella adesso in atto con i servizi di Telemedicina e screening gratuiti rivolti alla popolazione”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Bellon, presidente del sindacato regionale dei titolari, che ha ricordato il decreto n. 15 del 15 maggio 2024 con il quale la Regione Veneto ha ampliato il ventaglio di prestazioni erogate dalle farmacie. “Il nostro obiettivo ora è quello di passare dalla fase di sperimentazione a quella dell’erogazione di servizi integrati e convenzionati all’interno della rete sanitaria regionale” ha detto il presidente di Fedefarma Veneto. “Per farlo dobbiamo dimostrare di essere utili alla cittadinanza. In questa prima fase
i numeri sono estremamente positivi sul fronte di screening e prevenzione, che erano l’obiettivo primario della progettualità regionale. I punti di forza delle farmacie in Veneto sono molteplici: dalla capillarità della rete sul territorio, che significa comodità e vicinanza alla popolazione soprattutto nelle aree più disagiate dove spesso non sono presenti presidi ospedalieri, all’ambiente sanitario ma allo stesso tempo familiare, dove il cittadino riscontra affidabilità, preparazione e disponibilità del personale“.
Ad oggi (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 31 agosto scorso) le 157 farmacie della provincia di Verona che aderiscono su base volontaria alla sperimentazione hanno eseguito una media che supera il 50% di tutte le prestazioni venete di telecardiologia in farmacia e del 30% negli screening.
In forza del provvedimento regionale del 15 maggio 2024, la farmacia dei servizi garantisce nella sola provincia di Verona la disponibilità di servizi di telemedicina, Ecg, holter cardiaco, holter pressorio e una serie di servizi denominati cognitivi che rientrano nella sfera della prevenzione di ipertensione (questionario e misurazione della pressione arteriosa), ipercolesterolemia (questionario e profilo lipidico) e diabete nonché l’aderenza alla terapia da parte del paziente per il diabete di tipo 2 e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco).
Per le prestazioni di telecardiologia è necessaria la ricetta bianca del medico di medicina generale o dello specialista convenzionato con il Ssn. Durante la fase sperimentale attiva in tutto il Veneto che si protrarrà sino alla fine del 2024, il singolo paziente avrà diritto a una prestazione di telecardiologia per tipologia, cioè un Ecg, un holter cardiaco e un holter pressorio.