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lunedì 17 Febbraio 2025
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Nirsevimab, parte la distribuzione. Sanofi: “Riservate all’Italia dosi per il 75% dei neonati”

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Roma, 9 ottobre – Dopo l’allarme delle Regioni, che hanno scritto a ministero Salute e Aifa per conoscere la situazione sulla disponibilità del medicinale, e i non meno preoccupati appeli di allergologi, neonatologi ed esperti di salute pubblica, si intravvede qualche schiarita in materia di disponibilità (e quindi di accesso) a nirsevimab, l’anticorpo monoclonale per l’immunizzazione passiva contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv).

È la stessa azienda produttrice, Sanofi Italia, a informare in una nota che a partire dai prossimi giorni sarà avviata “la commercializzazione di nirsevimab anche nel nostro Paese, iniziando la distribuzione sul territorio. Pur in assenza di indicazioni storiche sui fabbisogni di prevenzione delle singole Regioni, l’azienda ha riservato al Paese dosi utili a garantire circa il 75% della copertura dell’intera coorte nazionale di nascite, basandosi sui dati scientifici di efficacia e di impatto epidemiologico”.

La questione, però, è ben lontana dall’essere del tutto risolta, perchéscrive ancora Sanofi, informando di averne già dato comunicazione a istituzioni, autorità e Regioniallo stato attuale e per gli impegni già assunti, Sanofi non è nelle condizioni di rispondere alle procedure pubbliche di acquisto regionali in atto e a quelle che potranno essere indette nelle prossime settimane, pur continuando a profondere sforzi per mettere a disposizione dosi aggiuntive”.

Per il futuro Sanofi, “in linea con quanto richiesto dalle principali società scientifiche”, auspica “l’inserimento di nirsevimab nel Calendario nazionale di immunizzazione, allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv) 2023-2025, e che l’Italia per la stagione 2025-2026 possa mettere in atto una programmazione efficiente e uniforme su tutto il territorio italiano, con manifestazione dei fabbisogni entro marzo 2025, così che questo innovativo strumento di immunizzazione possa essere implementato al meglio anche per i neonati e bambini nel nostro Paese”.

“L’iter per l’introduzione di nirsevimab sul territorio nazionale – ricorda l’azienda – è iniziato nel 2023, e Sanofi ha sempre lavorato con l’obiettivo di assicurare produzione e fornitura necessarie per garantire il più ampio accesso possibile a questo innovativo anticorpo, condividendo con le autorità nazionali e regionali la necessità di pianificare i fabbisogni per tempo, in particolare entro i primi mesi del 2024″. Ma “in un contesto di crescente domanda globale, in cui i tempi per la produzione di nirsevimab sono cruciali, la prima procedura pubblica di acquisto in Italia è stata pubblicata solo a fine giugno 2024, molte altre a settembre e alcune non sono ancora state pubblicate”.

L’anticorpo monoclonale “serve a prevenire le malattie del tratto respiratorio inferiore causate dal virus respiratorio sinciziale, riducendo in questo modo anche la pressione sul sistema sanitario e sui costi associati”.

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